IL DRAMMA SACRO DI VITTORIA

Mercoledì 23 marzo a Vittoria, Sala Giudice, con inizio alle ore 17 viene presentata, dall’Associazione Antea di Vittoria, presieduta da Dora Morana, la pubblicazione di Gianni Battaglia “IL DRAMMA SACRO DI VITTORIA Bene Immateriale di Sicilia Patrimonio dell’Umanità”.

La pubblicazione viene presentata nella sua compiutezza editoriale il giorno 23 marzo ma viene completata nella sua stampa definitiva solo a metà aprile e da metà aprile viene diffusa a livello generale, a ridosso dell’evento che ricorderà la nascita della città di Vittoria.

Finanziamento di eccellenza della pubblicazione, che io considero come un dono dato dalle imprese alla Città di Vittoria e al Patrimonio artistico e sacro e culturale ibleo e di Sicilia, lo forniscono:
– LA BANCA AGRICOLA POPOLARE DI RAGUSA in misura rilevante,
e con essa queste imprese vittoriesi
– LA MEDITERRANEA società consortile a r.l.
– AGRIPLAST srl;
– SOUTHERN SEED srl;
– SIRIAC srl;
– CENTRO SEIA e SIS spa.

La pubblicazione è promossa dalla Basilica San Giovanni Battista ed è stata fortemente voluta e sostenuta dalle Associazioni di Vittoria, ANTEA, FILO DI SETA, PER ANDARE OLTRE, e dai Club Service di Vittoria, FIDAPA, INNER WHEEL, ITALIA NOSTRA, LIONS CLUB, ROTARY CLUB, SOROPTIMIST CLUB, UNESCO.

SU UN INCONTESTABILE PRIMATO IN ITALIA del Dramma Sacro di Vittoria un grande critico teatrale de La Sicilia, Gaetano Caponetto, a metà degli anni Novanta, scrive che il Dramma sacro è uno dei più antichi e prestigiosi esempi di teatro sacro del Sud Italia, da ritenere sicuramente fra le più prestigiose rappresentazioni sacre italiane, fra quelle di maggior prestigio ancora vive.

In apposita seduta del 16.10.2007, nella sede della Regione Siciliana, Assessorato Beni Culturali, Settore Operativo, la Commissione Europea che gestisce il Patrimonio Unesco, trascrive il Dramma Sacro di Alfonso Ricca, Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Vittoria, nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana… con tutela Unesco.
Il Dramma Sacro di Vittoria, il 16 ottobre 2007, diventa PATRIMONIO UNESCO, cioè patrimonio dell’Umanità!

In quella data del 16.10.2007, nella quale c’è la pronuncia Unesco, io sono alla mia sedicesima regia del Dramma Sacro. Concluderò la mia direzione a Vittoria dopo tre anni, nel 2010, per altri, sopravvenuti, improrogabili impegni di teatro. Ma ricordare questo evento mi riempie di orgoglio perché sono il solo, o uno dei pochi registi professionisti italiani, ad avere nel proprio curriculum un tale pronunciamento.

C’È ANCHE UN LAVORO PER LA RAI che viene chiesto al gruppo di allestimento del Dramma Sacro, da me diretto. Il regista del Montalbano televisivo, Alberto Sironi, conosce la qualità della formazione che realizza il Dramma Sacro di Vittoria e sceglie il gruppo del Venerdì Santo, per rappresentare una sequenza su La Passione che sarà trasmessa il 14 marzo 2011, da Rai1 all’interno della puntata Il campo del vasaio della fiction sul Commissario Montalbano, con Luca Zingaretti. La scena della Passione è realizzata dal Teatro D’Arte Sicilia con sceneggiatura televisiva, regia e interpretazione di Gianni Battaglia e con un nucleo di interpreti del gruppo di allestimento della tradizione sacra vittoriese.

Al termine della edizione del 2010 scrivo nel protocollo di consegna alla Direzione della Basilica San Giovanni Battista di Vittoria a conclusione del mio lavoro: Lascio un albo d’oro unico e di assoluto prestigio nazionale, con grandi attori italiani: Edda dell’Orso, Valeria Ciangottini, Mariella Lo Giudice, Sebastiano Tringali, Ida Carrara, compagna d’arte e moglie di Turi Ferro, e ancora altri, non meno importanti, Ileana Rigano e Gianni Giuffrè, straordinario, ed Emanuele Puglia, Gaetano Lizzio, Andrea Tidona. Ma anche altri, importanti, che nomino nei vari allestimenti. Questo scrivo nel protocollo finale.

LASCIO UN TEATRO DI POESIA costruito su due generi differenti di scrittura: un genere classico (o “neoclassico”) basato sul testo in endecasillabi sciolti, del Ricca, e su un genere contemporaneo, basato sui versi, inquieti, problematici, ispirati, di Emanuele Giudice.

LASCIO UN TEATRO LITURGICO già nella edizione 2010, volto alla creazione di un evento che possa rimanere acquisito alla comunità come modello avanzato di teatro liturgia, un genere di rappresentazione che pone al centro del suo farsi, il rito, o se si vuole, il rituale, che, nel caso di Vittoria, è dato dall’atto della Deposizione.

LASCIO UN TEATRO COSTRUITO SULLA POETICA DELLA ASCENSIONALITÀ, che è l’elemento fondante di quasi tutto il teatro sacro, e di ogni rappresentazione sul Golgota. L’ascensionalità è il valore assoluto che sento di avere acquisito, o restituito, al teatro sacro di Vittoria. La parola poetica che ho impiegato, quella di Emanuele Giudice ancor più, è ascensionale, costantemente pervasa dalla tensione verso Dio.

Anche l’estetica degli allestimenti del Dramma Sacro e di Resurrectio è costruita sull’elemento ascensionale. Il plastico scenografico del Golgota, in Piazza Calvario, è dominato dalle scale, dalle pendenze verso la sommità, verso le tre croci e il tempietto.

LASCIO UNA RAPPRESENTAZIONE LUNGA TRE GIORNI, IN MIRABILE E PERFETTA UNITÀ DI TEMPO, pur nella sua dilatata estensione temporale e nello scorrere in tempi reali dei fatti di Passione. I Personaggi che portano il Cristo al Calvario, la mattina del venerdì santo, lo crocifiggono e la sera lo depongono dalla Croce e la domenica ne vivono la Resurrezione, sono rigorosamente contemporanei, reali, personaggi del presente. Le vicende storiche della Crocifissione, della Sepoltura, e della Resurrezione, con i relativi personaggi storici, di quel tempo passato, non sono reali ma sono una evocazione mentale dei contemporanei. Dice il Magister durante il Dramma Sacro: Tutto questo lo rivedo oggi, qui, come lo previde Isaia e come avvenne.

Con Padre Pirillo arciprete della Basilica San Giovanni Battista, con Mons Giuseppe Calì, e con gli esponenti del Comitato della Basilica che si prende cura degli allestimenti ho lavorato fino al 2010 per lasciare alla comunità un patrimonio immateriale, organico e unitario, sul modello di altre espressioni qualificate del territorio, da poter proporre negli anni futuri, come risorsa culturale, artistica… e religiosa DEL TEATRO SACRO ITALIANO.

Il libro è diviso in III Parti.

Nella Parte I  Il Bene Unesco, presento la dimensione didascalica dell’Evento di Vittoria, ciò che l’evento è stato ed è oggi; vi identifico la tradizione, la presento, la descrivo, la tratteggio per quello che essa oggi è, e rappresenta, per Vittoria e per i vittoriese e per il teatro sacro ibleo e regionale. E lo faccio tramite la testimonianza, la voce, le persone che con la tradizione hanno avuto e hanno un legame profondo.

Nella Parte II,  La Teatralità, ricostruisco la peculiarità artistica e scenica della sacra rappresentazione, per la quale il Dramma Sacro di Vittoria, nelle sue evoluzioni lungo gli anni e nei suoi concepimenti estetici e intepretativi, può collocarsi fra le punte attualmente più avanzate del teatro sacro italiano.

Nella Parte III  A futura memoria, rifletto su ciò che il Dramma Sacro di Vittoria porta come eredità nella società mediatica e globale che viviamo e che vivremo.
Ma soprattutto vi riporto una fitta sequenza di immagini che segnano splendidamente le venti edizioni che io ho diretto e vi riporto a corredo informativo e memoriale, tutti i nomi presenti in tutti i cast delle edizioni che io ho diretto, con un fittissimo corredo di immagini bellissime.

Tutto il libro, pur non essendo un catalogo, ma un saggio storico ed esegetico, è ricco, ricchissimo, di immagini.

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Indice dell’opera

Fede e Sentimento di una Comunità  Presentazione

Quel Dramma sulla scena  Prefazione

Parte I  Il Bene Unesco

Titolo I  L’Evento

capitoli

1. Il Dramma Sacro a Vittoria

2. Pietas e Poesis in quel Venerdì di Passione

3. Spazialità e Monumentalità del Dramma Sacro

4. L’ Ascensionalità

5. Dal luogo fisso allo spazio itinerante

6. Il Dramma Sacro di Vittoria lungo gli anni lungo i secoli

7. La consacrazione Unesco e quella ribalta mediatica su Rai1

8. Angelo Alfieri esegeta del Dramma Sacro

9. Il Dramma Sacro negli Iblei

Parte II  La Teatralità

Titolo II  Sulle origini del Teatro Religioso in Sicilia

10. Sicilia Grecia e Mediterraneità

11. Ludi e Religio nelle fonti greche e latine

12. Sedimenti nel Sud Europa e in Sicilia

13. Sacralità nello spettacolo feudale

14. La Poesia Religiosa intorno all’anno Mille… e prima … e dopo

15. Le Laudi e i Trionfi e il Teatro Sacro Siciliano

Titolo III  Dall’Umanesimo all’Ottocento

16. Quello Spiritus Mundi del secondo Millennio

17. Lo spettacolo medievale e il teatro sacro

18. La Rapresentatione di Giovanni e Paulo di L. De Medici

19. Quella plasticità multiforme prima e dopo il Vasari

20. Dall’Umanesimo a Wagner

21. Sulle Rappresentazioni Sacre in Italia e in Sicilia

22. Rappresentazioni sacre negli Iblei

23. Teatro gesuitico e nascita della Sacra Rappresentazione a Vittoria

24. Il Primo Ottocento e il Teatro Siciliano

25. Il Ricca e Serafino Amabile Guastella

Titolo IV  Morfologia del Dramma Sacro

26. Alfonso Ricca scrive il Dramma Sacro di Vittoria

27. La drammaturgia

28. L’iconografia nel Novecento

29. Una rappresentazione sacra lunga un giorno

30. La destoricizzazione e la contemporaneità

31. L‘endecasillabo sciolto e la Poesia Religiosa Contemporanea

32. Temi da Isaia a Davide Maria Turoldo

33. Dalla Contemporaneità alla Universalità

Titolo V  Un Work in Progress lungo venti anni

34. Gli allestimenti teatrali dal 1989

35. Passio e Resurrectio dal Ricca a Emanuele Giudice

36. … e quel Teatro Poesia che suade l’ascolto

37. Una rappresentazione lunga un giorno… anzi tre

38. L‘imponenza di una scenografia geomorfa

39. Grandi interpreti e grandi interpretazioni

40. … e quella musica di scena che porta in Paradiso

41. Un Evento di Teatro Totale

42. Il Dramma Sacro di Vittoria nel Teatro Sacro Italiano

Parte III  A futura memoria

Titolo VI  Nuovi itinerari dell’Evento

43. A futura memoria

44. La Progettualità

45. Nuovi itinerari dell’Evento

46 Cast e immagini

 

 

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