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IL CONSIGLIO AFFRONTA LA QUESTIONE PAES
29 Apr 2015 08:11
Il consiglio comunale per determinazione dei consiglieri di minoranza non affronta la question time, ritirando tutte le interrogazioni poste in scaletta, e per consentire la discussione sul secondo punto posto all’ordine del giorno ovvero la questione del PAES (Piano d’azione per l’energia sostenibile) sul quale si è aperto un lungo dibattito in aula tra l’amministrazione e i consiglieri di opposizione.
Presenti ventuno consiglieri la seduta si apre con due comunicazione del Presidente Garaffa.
La convocazione della conferenza dei capigruppo per martedì 5 maggio p.v. alle ore 16.00 e la convocazione per venerdì 8 maggio p.v. del consiglio comunale per le ore 19.00.
Il consigliere Andrea Rizza chiede di conoscere gli sviluppi dell’iter amministrativo del piano spiagge e del piano triennale delle opere pubbliche; delibere che non sono arrivate in consiglio e intende sapere perché.
La segretaria generale chiarisce che sul piano spiagge deve concludersi la fase di pubblicazione dell’atto; sul piano triennale invece c’è l’esigenza di adeguarlo alla contabilità armonizzata e quindi necessitano nuovi profili contabili prima che la delibera sia sottoposta all’attenzione del consiglio comunale.
Il consigliere Ivana Castello fa riferimento ad una nota del segretario generale, protocollata oggi, in cui si evidenzia come il conto consuntivo non può essere approvato entro il 30 aprile, come previsto dalla legge, perché manca il riaccertamento dei residui attivi.
Rileva che il termine decorso fa scattare la nomina del commissario in cui si potrebbe concretizzare, dopo aver consumato vari passaggi, lo scioglimento del consiglio comunale.
Il consigliere Castello riferisce, poi, che sono stati effettuati diversi sopralluoghi al depuratore di c.da Fiumara da parte di autorità di polizia e chiede al Sindaco di conoscerne i motivi.
Il presidente Garaffa riferisce che sul depuratore della Fiumara gli sono pervenute richieste di convocazione di consigli comunali aperti sull’argomento.
Il sindaco sul conto consuntivo replica sostenendo che il riaccertamento dei residui attivi ordinari e straordinari impegna gli uffici mettendo in difficoltà tutte le amministrazione locali.
L’ 80% dei comuni italiani non l’hanno approvato. Si attende uno slittamento del termine per consentire ai comuni di fare gli adempimenti.
Da notizie recenti il governo sta rivendendo questa questione rendendosi conto che i comuni non sono posti nelle condizioni di approvare nei termini il documento finanziario.
Domani l’Anci si incontrerà con il governo per decidere il da farsi. Per completare gli atti ci vogliono ancora settimane. Ma si impegna a farlo approvare in giunta nel più breve tempo possibile.
Il consigliere Andrea Caruso chiede di anticipare il punto relativo al Paes. Richiesta non condivisa dalla maggioranza per intervento del consigliere Giorgio Falco.
Il consigliere Tato Cavallino e Carmelo Cerruto annunciano il ritiro le interrogazioni per consentire la discussione sul Paes; se ci sono interrogazioni di maggioranza si possono discutere.
A questo punto ritirate le interrogazioni si passa alla discussione del secondo punto all’ordine del giorno.
Il Sindaco Abbate valuta il ritiro delle interrogazioni stigmatizzando l’atteggiamento dell’opposizione, atteso che si è nel tempo lamentata la mancata discussione delle interrogazioni di cui molte datate.
Si potevano discutere e dopo un’ora affrontare il PAES. Prende atto di questa posizione della minoranza.
Si affronta la questione del Paes e il presidente Garaffa informa che c’è la possibilità di poterlo ancora finanziare.
Il consigliere Andrea Caruso spiega che il PAES è il Patto dei sindaci e il consiglio deliberò l’adesione dell’ente al Patto con delibera del civico consesso n° 20 del 2013.
Il comune è entrato a far parte di un lotto di comuni per attingere ad un programma europeo per raggiungere un obiettivo di carattere ecologico, riduzione delle emissioni, incrementare le fonti di energia rinnovabili. Chi aderiva al Patto, presentando un progetto valido, poteva farselo finanziaria dall’UE .
Il 2 febbraio di quest’anno alcuni comuni della provincia, tranne Modica e Ispica, hanno presentato la richiesta di finanziamento. Chiede del come mai non ci è avvalsi di progettisti esterni attesi che i fondi per la progettazione li forniva la Regione siciliana?
A meno che non ci sia stata una volontà politica del sindaco a non partecipare. Il consigliere intende capire se c’è un’alternativa. Ove dovessero essere aperti i termini non si deve perdere l’occasione di presentare le istanze.
Il consigliere Andrea Rizza analizza cosa è stato fatto sino ad oggi e cosa fare in futuro. Il piano di azione di energia sostenibile si pone l’obiettivo di ridurre del 20% l’ emissione di anidrite carbonica nell’atmosfera intervento sulle fonti di produzione. Fatto si è che l’ente ha perso l’occasione di farsi finanziare alcune misure. La regione Sicilia ha destinato sette milioni di euro per gli interventi e il bando è scaduto il 31 gennaio scorso. I contributi erano destinati alla redazione del PAES, attività di formazione dei dipendenti comunali, monitoraggio delle azioni, per strumenti informatici.
Lamenta il fatto che sul PAES è stata fatta poca pubblicità. Chiede all’amministrazione se ha compiuto alcuni adempimenti. Illustra le procedure e le modalità di intervento per concretizzare il PAES a cominciare dallo spreco di energia che si fa.
Vuole capire, al di là della perdita della somma di finanziamento sulla redazione dell’elaborato, cosa è stato realizzato nella fase preliminare, ovvero se sono stati fatti i piani di studio e coinvolte le parti interessate.
Il Presidente Garaffa illustra gli interventi necessari e propedeutici sui palazzi pubblici e successivamente sui servizi al fine di valutare l’entità dei consumi. Quest’attività viene finanziata dalla Regione siciliana. Erano previsti per Modica 55mila euro, e auspica che vengano riaperti i termini per riavere i finanziamenti e recuperare, così, il tempo perduto. I finanziamenti previsti dalla Ue sono dell’ordine di mille euro per cittadino; le somme, molto consistenti, vanno comunque ritornate con il risultato di qualificare i consumi e limitare i costi di energia.
Il sindaco da lettura di una nota della PO che nei fatti risponde all’interrogazione in relazione al PAES e informa che è in corso il perfezionamento dell’accordo tra il CST Messenia e l’amministrazione comunale al fine di poter procedere alla partecipazione del Patto dei Sindaci.
Il CST Messenia è un soggetto idoneo a supportare sia i soggetti sostenitori, ovvero i comuni capofila di coalizione , che dei singoli comuni.
Esso fornirà consulenza gratuita per l’iniziativa del Patto dei sindaci e che eventuali somme saranno recuperate a valere sui prossimi finanziamenti messi a disposizione dall’amministrazione regionale.
Dunque il comune di Modica si impegna a dotarsi del PAES, si legge nella nota della PO, senza alcun onere per le casse comunali e che le uniche somme utilizzate per la redazione del PAES proverranno da finanziamenti europei e/o regionali.
La PO dichiara la volontà dell’amministrazione a volersi, in tempi celeri, a dotarsi del PAES.
Riscontrata la difficoltà di aderire al bando regionale, vista la mancata previsione della redazione della attestazione energetica degli edifici, documento propedeutico e fondamentale per la stesura di un IBE (inventario di base), la via intrapresa dall’ente darà un PAES di diversa qualità ed eccellenza.
La nota della Po chiarisce due fattori chiave: non vi era un vero e proprio finanziamento ma solo un “contributo” quindi di una risorsa frutto di una graduatoria, che avrebbe dato un diritto certo all’amministrazione, ma solo di un’ipotesi di stanziamento a titolo di rimborso spese. Tale ipotesi come è noto gravava sui fondi PAC (Piano di azione e coesione) che sono stati revocati dal governo.
Oggi non c’è alcuna copertura finanziaria per tutti quei comuni che hanno presentato istanza. Il comune avrebbe dovuto anticipare tutte le somme di cui poi avrebbe chiesto rimborso.
Il sindaco conferma questa volontà ed esprime la volontà di raggiungere gli obiettivi previsti dall’UE.
I finanziamenti non sono a fondo perduto; le ditte private devono investire attraverso la partecipazione dei bandi. L’ente farà un percorso a parte, realizzando un piano strategico. Si sta facendo una scommessa per raggiungere l’obiettivo. Nelle prossime settimane saranno pronti i bandi per il risparmio energetico negli edifici comunali e pubblici e la limitazione di emissione di Co2.
E’ necessario avere atti certi in tempi brevi e partecipare ai bandi per concretizzare l’obiettivo.
Dubita che il percorso fatto dagli altri comuni sia concreto e vincente. C’è solo da aspettare qualche settimana e dichiara di avere le idee certe sulle cose da fare.
Il consigliere Andrea Caruso si è convinto sulla scorta della nota della PO e del sindaco che il comune è fuori dal PAES. Al di fuori di questo non ci sono alternative né altra strada da percorrere. Chi non ha adottato il PAES nel termini previsti non avrà nessun tipo di finanziamento. Pensando che la somma di 55mila euro non fosse sufficiente la CST Messenia non ha dato la consulenza e a febbraio scorso non è stata presentata l’istanza. Oggi non si conoscono i fabbisogni dell’ente né questa società ha fatto lo studio.
Si chiede come si può uscire fuori dal PAES quando lo strumento è propedeutico al finanziamento europeo.
Il consigliere Andrea Rizza presume che dalla relazione dalla PO si è fatto nulla o poco.
Valuta che manca l’idea di fondo in quanto il PAES si fonda sullo stato di fatto e una linea guida che da direttive per raggiungere l’obiettivo. Linee guida che sono uniche. Capire quali siano i bandi giusti e per fare questo ci vogliono i numeri. Valuta che ci sia un errore di fondo sulla strada che il sindaco intende intraprendere.
Il consigliere Carmelo Cerruto ritiene che la PO scrive che per diverse ragioni non ci sono state le condizioni per concretizzare il PAES; il sindaco dice invece che non è mancanza di risorse ma bensì la volontà di fare altre strade. Con un tocco di presunzione si è detto che si arriverà al dunque. Dunque ci sono due linee di pensiero con quella degli uffici che devono fare gli studi e quella dell’amministrazione.
Sarebbe bene capire cosa si vuole fare e certificare il percorso che si intende intraprendere. Rischioso agire da soli. Chiede del come mai il sindaco, visto che lo studio l’avrebbe fatto a carico dell’ente, non ci ha pensato a presentare, entro il 2 febbraio scorso, l’istanza per il PAES. Esprime il suo disorientamento e capire cosa si vuole fare.
Il consigliere Vito D’Antona rileva alcuni elementi di confusione nei discorsi del sindaco e della PO.
Vi è un eccesso di presunzione da parte dell’amministrazione. La ricerca spasmodica di una visibilità e di una controtendenza rispetto ad altri comuni; e su questo argomento si sta creando un danno di immagine e finanziaria all’ente.
Cita i fallimenti del consorzio e dell’unione dei comuni. Il PAES sottolinea è uno soltanto. Fa riferimento ad una delibera del 2013 in cui l’ente aderisce al Patto dei Sindaci. E si chiede quale delibera altra del comune sia stata fatta per non condurre in porto la volontà di quel consiglio comunale che votò quell’atto e perché non è stata sottoposta al consiglio comunale una strada diversa rispetto a quella decisa prima.
Altri comuni, 222 della Regione siciliana, hanno fatto la scelta di fare gli studi propedeutici.
Registra che se non fosse stato per i consiglieri di opposizione la questione PAES sarebbe passata sotto silenzio. Si è abbandonato un percorso in modo inadeguato e illegittimo; si chiede come sia stato dato l’incarico al CST Messenia. La delibera n° 20 del 2013 è stata messa sotto i piedi e si è andati fuori da quel percorso già indicato dalla delibera del precedente consiglio comunale.
Il consigliere Piero Covato ritiene che si tenta di fare della confusione. Il PAES indica alcune azioni che l’ente deve compiere per realizzare determinati obiettivi. Il sindaco ha espresso la volontà di concretizzare i risultati a costo zero e si attiveranno dei progetti senza l’intervento dell’UE e si raggiungerà il risultato previsto. Si dichiara fiducioso sull’esito.
Il consigliere Giovanni Spadaro valuta lodevole quello che dice il sindaco che intende raggiungere gli obiettivi; il PAES del patto dei sindaci è una cosa diversa. Si doveva però dire che la delibera del 2013 non si voleva più rispettare e non comprende come si possano recuperare i finanziamenti. Scaduto il termine per accedere al PAES non si capisce come si delinea la prospettiva.
Il consigliere Andrea Rizza rivendica il ruolo del consiglio comunale; il consigliere Andrea Caruso denuncia il fatto che in realtà siamo fuori dal PAES, se riaprono i termini sarà il consiglio a decidere come partecipare al PAES che non è competenza dell’amministrazione.
Il sindaco rileva che nessuno ha detto che vuole fare una strada diversa sulla redazione del PAES; la scommessa si concretizza con gli interventi. Il portale del PAES è sempre aperto e quindi si potranno inserire gli interventi che si vogliono fare in città. Il fine è quello di vedere un bando di gara per avere il risparmio vero in città. La scommessa è quella di avere risparmio energetico per l’illuminazione sui consumi in immobili pubblici e privati. Il PAES lo devono avere i 400 comuni siciliani. Gli interventi devono essere inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche e quindi competenze del consiglio comunale.
Nessuno intende calpestare un indirizzo avviato perché la strada già decisa non si può modificare.
A questo punto si chiude il dibattito e la seduta del consiglio viene sciolta.
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