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IL CIRCOLO UAAR DI RAGUSA ALLA MANIFESTAZIONE “RAGUSANI NEL FONDO”
08 Set 2015 17:21
Quella del prossimo 12 settembre sarà la settima edizione del premio “Ragusani nel fondo”, un appuntamento ormai consueto che ogni anno, a fine estate, dà voce a chi vive più o meno quotidianamente una situazione di disagio inascoltato o non considerato dalle istituzioni, qualunque ne sia la ragione. Sarà anche la prima edizione a cui prenderà parte il neo costituito circolo ragusano dell’Uaar, associazione in prima linea nella difesa dei diritti dei non credenti. Del resto, non è infrequente che le radici del disagio affondino in un tipo di religiosità invadente, che tenta di imporre un pensiero unico, una morale universalmente valida, a scapito dei diritti individuali. Un esempio del genere è anche tra i temi scelti per l’edizione 2015 di “Ragusani nel fondo”; si tratta dell’insegnamento della religione cattolica (Irc) nelle scuole statali, privilegio concesso a una sola religione, quindi discriminatorio per definizione, che dà luogo a situazioni di grande disagio per quegli alunni che non intendono frequentarla.
La scuola sarà anche il tema del tavolo allestito dagli attivisti dell’Uaar, anche se l’argomento non sarà specificamente quello dell’Irc, né lo sarà la scuola statale. Infatti, al tavolo dell’Uaar sarà possibile firmare per aderire a una petizione, che verrà successivamente inoltrata all’amministrazione comunale, il cui oggetto è l’esenzione di cui hanno goduto molte scuole paritarie, in larghissima parte di proprietà ecclesiastica, sul pagamento delle imposte sugli immobili. Com’è noto, la Corte di Cassazione ha recentemente dato ragione al Comune di Livorno che aveva chiesto a due scuole gestite da suore di mettersi in regola con i pagamenti, e torto alle suore che invece sostenevano di operare senza perseguire finalità lucrative.
«I giudici della Cassazione hanno ribadito un principio che dovrebbe in realtà essere ovvio, e cioè che chi fa impresa deve pagare le tasse», commenta Massimo Maiurana, coordinatore del circolo Uaar. «Per la Corte non è sufficiente autocertificarsi come ente non lucrativo», prosegue Maiurana, «occorre dimostrare di esserlo veramente. E un’ente dove il volontariato non esiste e dunque i fattori produttivi vengono remunerati, che richiede il pagamento di una retta e che persegue il pareggio di bilancio, secondo i giudici e il buon senso è un ente lucrativo».
Quello che l’Uaar, con questa petizione, intende chiedere al Comune di Ragusa è di verificare la posizione tributaria delle scuole paritarie che operano nel territorio comunale, in particolare per quanto riguarda l’imposta Ici per le annualità fino al 2014. Qualora venisse fuori che l’istituto, come eventuale proprietario dell’immobile ove si svolge la sua attività, non abbia versato l’imposta, la richiesta è quella di provvedere all’emissione delle cartelle per l’esazione del tributo, come hanno già fatto numerosi altri comuni italiani a partire da quello di Livorno.
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