IL CIBO: NUTRIMENTO O KILLER

 

 

24.000 persone muoiono ogni giorno per mancanza di cibo. Tre quarti dei decessi sono bambini al di sotto dei 5 anni.

La maggior parte della popolazione dell’occidente ha tutto a disposizione, a differenza di come avveniva un tempo quando le esportazioni e importazioni erano concetti molto lontani e la popolazione era costretta a nutrirsi con quello che la terra offriva. Tutto ciò che si mangiava era privo di conservanti e additivi, il cibo aveva una migliore qualità e le ricette erano più semplici.

La situazione odierna è molto migliorata dal punto di vista economico, sociale e culturale ma, nonostante il miglioramento, oggi una persona su nove muore di fame. Alcuni paesi come l’Africa, vivono in situazioni di estrema povertà, molte famiglie non possono permettersi di sfamare i propri figli e questo causa un “deficit di sviluppo”.

La fame nel mondo è un problema che coinvolge l’intera umanità.

Non c’è equilibrio fra i vari paesi poiché esistono paesi totalmente poveri e altri in cui il cibo viene sprecato . Ognuno di noi deve iniziare a evitare lo spreco, a partire dalla nostra famiglia per arrivare a progetti più alti.

Quante volte, durante la giornata, mangiamo per fame?

Spesso siamo invogliati a mangiare non solo per bisogno, ma come passatempo, sfogo o soltanto un piacere del palato.

Dobbiamo dire che l’Italia è un paese che viene apprezzato per il buon cibo e quasi invidiato da tutto il mondo per la cucina mediterranea che viene considerata dai medici un regime alimentare completo ed  equilibrato.

Con il termine “dieta mediterranea” si intende un modello nutrizionale ispirato all’antica Grecia. È un regime che ha inizio circa negli anni ’60; era ed è una dieta che si basa su alimenti semplici e naturali, soddisfa il fabbisogno energetico dell’uomo. Le caratteristiche di questa dieta sono: abbondanti alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, ortaggi, pane, cereali, patate, fagioli, noci, semi) frutta fresca, dolci contenenti zuccheri o miele poche volte a settimana, ed olio d’oliva.

La cucina è un bene culturale  immateriale e può essere considerata a pieno titolo una forte attrazione turistica se ben sfruttata.

 L’elemento che penalizza l’Italia è che sono in forte crescita i Fast Food, che con il loro cibo veloce tendono ad attirare  persone che per la fretta si accontentano di mangiare il cosiddetto “cibo spazzatura”.

Il termine “cibo spazzatura” fu coniato per la prima volta nel 1972 da Michael F. Jacobson per indicare cibi malsani per l’alto contenuto di grassi e calorie presenti in essi. Tutti sappiamo le malattie  che può portare una alimentazione  scorretta: obesità, diabete, cancro, malattie vascolari, depressione, ecc.. Coloro che vengono coinvolti sono principalmente i giovani che sin dalla tenera età hanno il permesso dai genitori di iniziare a bere bevande poco sane come la coca-cola, aranciata, ecc. Il cibo spazzatura ha avuto molto successo per le seguenti motivazioni: costa poco, è reso gustoso, richiede poco tempo per mangiarlo, e basta poco per saziarsi. Il mercato influisce alla promozione di questo cibo poiché nascono innumerevoli fast food( come McDonald, Burger King, ecc), attirando l’attenzione con offerte speciali o regali a sorpresa. Il grande problema è che assumendo sin dall’infanzia, e poi nell’adolescenza, questi cibi, si arriva certamente all’obesità. Negli ultimi 30 anni il numero dei bambini con problemi di obesità è raddoppiato e quelli degli adolescenti è triplicato. Da anni si vive questa lotta contro il cibo spazzatura, tanto che il tema di quest’anno all’Expo è stato “Nutrire il pianeta, energia per la vita.”

Anche se in  Italia si tende nonostante la moda a ripresentare il cibo come un bene da assaporare, gustare e conoscerne le sue proprietà,ed ogni anno vengono tenute manifestazioni come il Salone del gusto o Fiere del gusto( presidi  Slow food ), con il semplice scopo di riscoprire il mangiare sano e il rispetto della biodiversità.

Ma nonostante ciò il rischio obesità o di malattie dovute alla sovralimentazione o alla cattiva alimentazione imperversa anche nel nostro paese. Dobbiamo iniziare a capire che il cibo può essere elemento importante per la nostra crescita se si tratta di cibo sano, ma che può diventare il nostro killer se ci cibiamo di spazzatura.

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Articolo redatto da : Michele Tranchida, Gianluigi Bonafede e Francesco Ferrante

 Classe III B t
Istituto tecnico statale” G. Garibaldi ” – Marsala
Docente referente del progetto: T. Titone

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