IL “CASTELLO ARAGONESE” DI COMISO APERTO IL 25 APRILE E 1 MAGGIO

Visite guidate, per due giorni, nel Castello Aragonese di Comiso. Il Castello che ha aperto, per la prima volta, i battenti, nei giorni 4, 5 e 6 aprile (in coincidenza con le festività di Pasqua), sarà nuovamente fruibile per i visitatori il 25 aprile e l’1 maggio. “Abbiamo colto l’opportunità di queste festività civili di primavera – spiega il proprietario Giuseppe Nifosì – per permettere, a chi lo desidera, di visitare il Castello, che fu dimora dei conti Naselli, ma che ha ospitato, nel secolo scorso, anche il “carcere” e la Pretura. Abbiamo visto con quanto interesse è stato accolto dai comisani la possibilità di visitare il castello. Molti sono venuti anche da altre città del comprensorio. Riteniamo che questi due ulteriori giorni di apertura possano permettere a tanti altri di visitare il maniero, la Cuba araba, le vecchie carceri, ma anche il piano nobile, realizzato nel 1700 e che oggi è arredato con mobili di epoche e stili diversi”.

Le visite si svolgeranno nei giorni 25 aprile e 1 maggio, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Sarà possibile visitare la Cuba, il carcere e il piano nobile.

Per info e prenotazioni: cell. 339.7933593 – 393.4466179

 

NOTE STORICHE (tratto da “Comiso. La guida visuale”, edito da comune di Comiso, 1998 e altre fonti):

Le prime notizie sul Castello sono del XIV secolo. Dal 1457 diviene dimora dei Naselli: l’edificio conserva i segni del passaggio da castello feudale fortificato a dimora baronale. Nel 1575, dopo l’elevazione a Contea, Gaspare Naselli fa costruire il Mastio. Il piano superiore viene ricostruito nel 1735, pochi decenni dopo il terremoto. Il Mastio è ingentilito da quattro finestre sormontate da timpani, su due sono state poste le “teste romane”. Sull’angolo N-NE c’è lo stemma dei Naselli. All’interno vi sono alcune porte a sesto acuto. Dello stesso complesso originario fanno parte il teatro comunale (riedificato negli anni 70 su progetto dell’architetto Enzo Gianna) e i magazzini, al cui interno sono visibili delle tombe di origini bizantine o arabe (oggi sede del foyer del teatro e dell’auditorium Carlo Pace).

Di particolare interesse la Cuba, un piccolo edificio ottagonale, la parte più antica, situata sul retro del Castello. Da alcuni ritenuto battistero bizantino, è, molto più probabilmente, una cuba araba, poi riutilizzata come cappella gregoriana nel 1325. All’interno, alcuni affreschi sacri, oggi in gran parte danneggiati.

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