IL BAMBINO CON I PETALI IN TASCA

Il bambino con i petali in tasca è una favola triste e commovente, perché racconta di infanzia abbandonata e di sofferenza e insegna a credere ancora nell’innocenza e nel sogno.

Il protagonista del libro è Chamdi , un bambino di 10 anni che è sempre vissuto  all’interno di un orfanotrofio alle porte di Bombay.

Una Bombay ferita e martoriata dagli scontri politici fra induisti e musulmani nei primi anni ’90.

Chamdi è un ragazzino sensibile e sognatore, incantato dai colori delle bouganville  che ricoprono i muri dell’orfanotrofio: sono colori così belli e puri che con loro non si conosce il dolore e la tristezza.

Ma un giorno la direttrice dell’istituto annuncia la chiusura dell’orfanotrofio, Chamdi capisce che è il momento di fuggire, si riempie le tasche di petali e lascia il luogo che la protetto e nutrito fino all’ora.

Il mondo che l’accoglie fuori non è “la città senza tristezza” Kahunsha che lui nella sua mente di sognatore aveva tanto immaginato, si ritrova in una realtà di medicanti, violenze e povertà.

Conosce due fratelli Sumdi e Guddi , fratello e sorella , sono come lui soli e disperati, alla mercé del capo della delinquenza locale che, assolda bambini nel suo squallido e storpio esercito di mendicanti.

Tra i tre ragazzini si stringe in poche ore un rapporto di solidarietà e fiducia, basato sulla lotta per la sopravvivenza e il sogno della fuga da Bombay. L’attentato a un tempio della città segnerà la svolta nella vicenda di Chamdi e dei suoi compagni.

I tre ragazzini sono incantevoli: Chamdi con le sue costole appuntite e l’occhio capace di cogliere dovunque i colori di un fiore; Sumdi, sfrontato e superbo, un vero e proprio combattente da strada e poi la piccola Guddi, con il suo abito marrone e i braccialetti arancio e la faccia sporca, capace di annullare tutto il brutto del mondo con la sua voce, che canta la bellezza e la purezza dell’amicizia e lascia chi legge il dolce sapore della speranza.

Il bambino con i petali in tasca è un piccolo Oliver Twist indiano, dolce e intraprendente , che attraversa le strade sporche e malfamate di Bombay protetto dalla sua innocenza e dal suo sogno di purezza.

Una storia che non nasconde nessuno degli orrori della delinquenza urbana e dello sfruttamento  infantile in una realtà , pittoresca e terribile , sacra e violenta dell’India.

 

Recensione redatta da : Francesco Nuccio

Classe II A Turismo

Istituto Tecnico Statale “ G. Garibaldi” . Marsala

Docente referente del progetto: T. Titone

 

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