I RIFIUTI E LE CONSEGUENZE DEL FLOP DI CROCETTA

Siracusa, 9 settembre 2016 – Se dopo un’estate in cui il nostro territorio ha più e più volte rischiato il collasso rifiuti – con tutto quello che questo avrebbe comportato in termini di impatto sull’immagine e sull’economia, con particolare riferimento anche al turismo -, non ci lasciamo ingannare dall’attuale situazione di calma apparente, tanto più che nel resto della Sicilia ancor oggi assistiamo al braccio di ferro tra Governo nazionale e Governo regionale per individuare soluzioni di emergenza. 

 

Eppure Crocetta avrebbe avuto tutto il tempo per guidare i Comuni nella riduzione, riutilizzo e riciclo dei rifiuti attraverso direttive chiare e fondi vincolati all’implementazione della raccolta differenziata, ad una tariffazione puntuale in base a qualità e quantità di rifiuti prodotti e la realizzazione di impianti di compostaggio, selezione e riciclaggio dei materiali. 

Ci ritroviamo invece a leggere le ennesime dichiarazioni sui presunti rimedi che a stento riescono a nascondere l’imbarazzo di una situazione che continua a fare acqua da tutte le parti, come l’annuncio della costruzione di 8 inceneritori. Un disastro ampiamente preannunciato, dunque, suggellato dalle emergenze di discariche che traboccano e violano le norme ambientali.

 

Ricordo che il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge sui rifiuti che si basa sui concetti di prevenzione, economia circolare e sostenibilità, del tutto sconosciuti a quanto pare al Governo Crocetta: riteniamo che aria e terra siano risorse essenziali per la nostra vita che vanno preservate e restituite alle future generazioni.

 

Aggiungo che un’attenzione particolare meritano anche le discariche abusive e dismesse. Nel nostro territorio non mancano, come hanno evidenziato le ricognizioni effettuate dai Meetup. 

 

In particolare nel siracusano rimane ancora aperta la ferita della discarica di Bommiscuro, ricadente sul territorio di Rosolini ma appartenente a Noto a livello amministrativo, in cui sarebbero stati sversati volumi e tipologie di rifiuti non conformi alle norme e che produce percolato, causando l’inquinamento delle acque e dei terreni agricoli circostanti coltivati ad ortofrutta. Ho proceduto ad interrogare il ministro dell’ambiente e le istituzioni locali sulla bonifica della discarica in questione, ma nulla sembra ancora muoversi in maniera chiara. 

Ho anche presentato un’interrogazione finalizzata alla bonifica di due discariche realizzate ad Ispica in contrada Graffetta e per scongiurare la realizzazione di una terza discarica in area destinata ad uso agricolo e parco e soggetta a vincolo paesaggistico e geologico.

 

Alla mancanza di una strategia globale, si assommano evidenti mancanze sul territorio. Occorrono dunque sensibilità, azione e senso di responsabilità a tutti i livelli per interventi a favore di salute e ambiente tempestivi ed efficaci. 

 

 

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