I FONDI DELLA LEGGE SU IBLA

Caro direttore

Finalmente i cittadini ragusani, anche se con notevole ritardo, potranno conoscere la verità sui fondi della legge su Ibla che sarebbero stati utilizzati per altre finalità rispetto a quelle previste dalla legge n. 61/81 e successive modifiche ed integrazioni.

Da più di un anno ho sollecitato l’amministrazione comunale a fare chiarezza su questa triste notizia che aleggiava da tempo nel palazzo comunale, senza che, ad oggi, sia stata comunicata alla cittadinanza la realtà dei fatti.

Non riesco a capire come le verifiche attuate ad oggi dall’Amministrazione Comunale, se sono state realmente effettuate, non hanno ottenuto alcun risultato, tant’è che si è resa necessaria la istituzione di una commissione di indagine su lodevole richiesta del consigliere, prof. Carmelo Ialacqua.

Il Consiglio Comunale, infatti, ha previsto la istituzione di una commissione di indagine relativa all’accertamento del corretto vincolo di destinazione dei trasferimenti regionali che il Comune di Ragusa ha ottenuto grazie alla legge su Ibla che, purtroppo, non è stata rifinanziata per l’anno in corso, avvenimento che dovrebbe fare riflettere tutti i cittadini ragusani più di quanto non sia stato fatto.

Desidero esternare la mia perplessità sul fatto che, nessuna amministrazione comunale abbia operato, omettendo di conseguenza atti d’ufficio di estrema importanza, per prevedere nei bilanci, che si sono susseguiti negli anni, il ripristino di queste somme che, per legge, devono essere destinate alla copertura finanziaria degli interventi previsti dai piani di spesa della legge su Ibla.

Potrebbe essere semplice immaginare a cosa sono serviti questi fondi, anche perché, gli uffici che si sono occupati della gestione dei pagamenti delle opere e degli interventi previsti dalla legge su Ibla, sono stati sempre molto precisi, a meno che non ci sia stata qualche sollecitazione ad anticipare il pagamento di spese indifferibili ed urgenti, debiti fuori bilancio, sentenze della magistratura che ha condannato il Comune di Ragusa ad effettuare i relativi pagamenti, per esempio, con i finanziamenti della legge su Ibla.

Queste specifiche fattispecie potevano essere facilmente individuabili e non capisco perché ad oggi, ancora, non sia stata fornita alcuna spiegazione e non sia stata rispettata la normativa in materia di contabilità.

Mi auguro che il Consiglio Comunale, nei tre mesi di tempo previsti dall’insediamento, possa accertare subito la grave problematica ed individuare al più presto una soluzione per potere ripristinare la legittimità contabile dell’ente Comune.

Paolo Ucchino

 

                                                                                               

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