È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
I DUBBI DI LEGAMBIENTE ISPICA SUL PROGETTO “IL SOLE CHE NON BRUCIA”
14 Ott 2014 11:50
Desta qualche perplessità, all’interno del circolo Legambiente di Ispica, la scelta del Comune di cooperare alla realizzazione del progetto “Il Sole che non brucia”, messo a punto dalla F.E.I. srl di Palermo. L’iniziativa, che vede come capofila il Comune di Acate, prevede la creazione di un’isola energetica con l’ausilio di tecniche innovative e a bassissimo impatto ambientale come un impianto termodinamico, uno a biomassa, uno fotovoltaico ed uno mini-eolico. Nel progetto è anche contemplata l’idea di far nascere una scuola che fornisca a giovani disoccupati un’accurata formazione professionale nel settore delle energie alternative. Dalla delibera, approvata dalla Giunta ispicese, risulta inoltre che la F.E.I sarebbe pronta a ricompensare le Amministrazioni Comunali collaboratrici fornendo, a titolo gratuito e per vent’anni, l’elettricità di cui esse abbiano bisogno (calcolata in relazione ai consumi attuali, anch’essi monitorati gratuitamente). Secondo il punto di vista del Circolo Sikelion, la questione delle energie alternative, data l’enorme importanza, andrebbe gestita da parte dell’Ente pubblico in modo diverso, a partire da un’adeguata campagna d’informazione a beneficio di tutti i cittadini, ai quali spiegare anche perché mai dei soggetti imprenditoriali vogliano fare un “regalo” ai Comuni. E prima ancora, comunque, dovrebbe specificarsi l’effettivo impatto ambientale dei lavori. A quanto è dato sapere, infatti, l’Isola energetica occuperà ben 330 ettari (circa 3,3 km quadrati), acquisiti al demanio e gestiti attualmente dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata: anche sotto questo profilo l’idea merita piena approvazione ma non è chiaro, ad oggi, se si tratti di superfici già antropizzate, o piuttosto di terreni agricoli che saranno cementificati ad hoc. «In attesa, e con l’auspicio, di una maggiore trasparenza da parte delle Istituzioni – ha concluso la presidente, dott.ssa Natalia Carpanzano- la nostra Associazione afferma comunque il proprio interesse verso il progetto, insieme alla propria disponibilità a contribuirvi sul piano scientifico».
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