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FRATELLI D’ITALIA LANCIA L’OPERAZIONE “#SICILIATITRADUCOIO”
11 Ago 2015 07:58
CATANIA – All’indomani del quadro, impietoso, tracciato da Gian Antonio Stella con un’inchiesta sul Corriere della Sera riguardante le presenze turistiche nel meridione (“Turismo, ci batte pure la Novergia”) Fratelli d’Italia interviene con il coordinatore per la Sicilia Orientale Sandro Pappalardo.
“I dati disastrosi del turismo in Sicilia – spiega Pappalardo – se raffrontati ad altre regioni e nazioni che non hanno la nostra storia e la nostra millenaria cultura farebbero impallidire chiunque dalla vergogna. Eppure il presidente Crocetta – da ormai tre anni a Palazzo d’Orléans – gira per le tv vantandosi di un trend lievemente in crescita. Ha portato la Regione sull’orlo del default, i trasporti sono da Terzo Mondo, le riforme promesse sono rimaste al palo e ancora Crocetta crede di ingannare i siciliani”.
“Persino il Regno Unito ha più introiti dal turismo dell’Italia pur avendo un terzo dei nostri siti Unesco – aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – così come la Norvegia ci ha surclassati: pur avendo la stessa popolazione della Sicilia e un patrimonio culturale irrisorio in confronto al nostro ha incassato dal turismo 5 milioni di dollari contro il nostro miliardo e mezzo”.
“Non siamo competitivi – aggiunge Sandro Pappalardo – in nulla. I musei tristemente spesso chiusi nei festivi, le informazioni sbagliate sui siti istituzionali (basti pensare all’episodio di qualche giorno fa a Catania con una turista rimasta fuori dal castello Ursino per un orario errato sul sito del Comune), la pulizia, i servizi e la conoscenza delle lingue sono scadenti”.
“La rivoluzione proclamata da Crocetta è un bluff. Non c’è stata attenzione nemmeno per il turismo che proviene dall’online che rappresenta ben ll’88% del fatturato dell’Irlanda ad esempio. Il portale turistico della nostra Regione è tradotto in solo 2 lingue (italiano e inglese), quello norvegese in 16!”.
“Per questa ragione, nella terra della disoccupazione giovanile che sfiora il 50%, lanciamo un appello a tutti i nostri ragazzi laureati in Lingue e agli interpreti. Potrebbero offrire – al posto delle sconclusionate aziende regionali o dei vari sistemi “Giacchetto” di turno – alla Regione Siciliana un servizio (a pagamento s’intende) traducendo nelle lingue di loro conoscenza il sito istituzionale”.
“Siamo certi – sottolinea Sandro Pappalardo – che l’assessore Li Calzi non rimarrà insensibile alle proposte dei giovani ragazzi e darà loro la possibilità di lavorare e di fornire un servizio indispensabile alla Regione predisponendo apposite misure”.
Pappalardo sul suo profilo Twitter ha lanciato l’hashtag #Siciliatitraducoio per coinvolgere i giovani laureati vogliosi di lavorare per la propria terra.
“Noi la proposta – conclude Pappalardo – all’assessore l’abbiamo lanciata. Il tempo degli annunci è finito da tre anni. E’ il momento di fare. E di fare presto”.
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