“L’approvazione del nuovo sistema tariffario del Servizio idrico integrato è stato un atto di responsabilità, una scelta obbligata, non potevamo più procrastinarlo.” così Davide Brugaletta, Ingegnere Energetico e Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle. “Il Comune di Ragusa e quindi tutti i cittadini ragusani rischiavano una sanzione che poteva andare dai 50 mila ai 10 milioni di euro se non si fosse adeguato alla nuova normativa, sorvolo perciò sulle dichiarazioni di qualche consigliere di opposizione che ha esortato l’Amministrazione a rischiare la multa per non aumentare il canone. Noi abbiamo semplicemente fatto ciò che la legge ci imponeva, un onere che la passata amministrazione non si è voluta assumere, esponendoci ad un gravissimo rischio.”
“L’emendamento approvato in aula di cui sono il primo firmatario – prosegue il consigliere – era stato pensato per lenire il più possibile gli effetti di questo aumento. Senza modificare il gettito della tariffa avevamo chiesto di ripristinare la tariffa agevolata a 0,35 euro al mc e la tariffa d’eccedenza di prima fascia da 1,903 euro al mc a 1,617 euro al mc, tutto ciò per venire incontro a quelle famiglie più numerose e, di contro, per responsabilizzare i cittadini ad un uso più oculato di questa importantissima risorsa, sempre nel principio che chi più spreca più paga. Questo è uno dei principali risultati che si otterranno con questo nuovo piano tariffario”.
“Stupidamente ci accusano di aver alzato le tasse, mentre noi parliamo di responsabilità. Quella stessa responsabilità che non posso riconoscere né a Roma né a Palermo, infatti mentre continuano a tagliare i trasferimenti agli enti locali e ci obbligano a caricare sui cittadini l’intero costo del servizio idrico, un tempo condiviso con l’Ente, la Regione perde ben 9 mesi per erogarci quei sei milioni di euro, che ci spettano di diritto, indispensabili per il rifacimento della rete idrica comunale. Un progetto fondamentale che questa Amministrazione ha già messo in cantiere. Un’opera indispensabile, lungamente attesa, che nessuno ha mai voluto realizzare e che sì, noi stiamo realizzando”. “E’ inutile rivangare il passato, anche se non è male ricordare il perché oggi ci troviamo in questa situazione. Per troppo tempo chi ci ha amministrato non ha vigilato a dovere, parlo del tasso di evasione che ha caratterizzato da sempre questo servizio, un problema direttamente collegato ai bilanci, dove si appostavano somme gonfiate rispetto a quello che in effetti il Comune sarebbe riuscito a riscuotere e solo per far quadrare i conti. Parlo dell’obsolescenza delle strutture, dello stato pietoso delle condutture, parlo dei 10 milioni di bollette elettriche non pagate dalla scorsa amministrazione. Tutto un insieme di fattori che tocca a noi oggi affrontare. Cosa stiamo facendo? Abbiamo appostato – prosegue il consigliere – i primi 6 milioni di euro per il rifacimento delle condutture, nel Piano triennale delle opere pubbliche è stato previsto la realizzazione di un sistema di sensori per l’individuazione delle perdite e la sostituzione di tutte le pompe sovradimensionate, ma tutto ciò non basta: bisogna investire necessariamente sul risparmio energetico, non va dimenticato infatti che ogni anno spendiamo circa 5 milioni di euro in energia elettrica solo per il sollevamento delle acque che arriva nelle case di tutti i ragusani. Per questo proporrò a breve al Sindaco una serie di soluzioni energetiche ed impiantistiche che permetterebbero di risparmiare i milioni di euro che paghiamo in bolletta e di ripagare l’investimento iniziale in appena 5 anni. Un progetto similare a quello della biblioteca comunale, da me proposto ed inserito nel nuovo Piano Triennale, che permetterà al Comune di risparmiare 40mila euro all’anno e alla biblioteca di essere uno dei primi edifici pubblici ragusani energeticamente autosufficiente.”