È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
E’ “MADE IBLEO” LO SPOT SULL’INTEGRAZIONE PRESENTATO IERI AL FESTIVAL DI VENEZIA DAL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI
02 Set 2016 16:45
ROMA – Nasce dalla collaborazione tra due iblei, la produttrice cinematografica pozzallese Roberta Trovato, alla guida di Mowe, e il regista modicano Ivano Fachin, il nuovo spot del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che sarà utilizzato per una campagna di sensibilizzazione sull’integrazione multietnica, partendo dalla consapevolezza che una società che sa unire le diversità, è una società più ricca di valori. “Uno. Un’unica squadra” è il titolo dello spot e ieri è stato ufficialmente presentato in anteprima al festival di Venezia direttamente dal ministro Dario Franceschini che insieme alla referente ministeriale Chiara Fortuna ha seguito il progetto. L’idea dello spot del regista ibleo, presentata da Mowe, è stata scelta tra circa 600 domande giunte da tutta Italia in adesione alla prima edizione del bando “MigrArti” che ha permesso di finanziarne la realizzazione per la successiva diffusione. Il regista Ivano Fachin, grazie alla fondamentale collaborazione del Coni nazionale, ha scelto come location un luogo simbolo: l’antico “Stadio dei Marmi” a Roma, dove sono rappresentate le discipline sportive più importanti fin dall’antichità. Il testo, doppiato da Mario Cordova (voce italiana di Richard Gere), accompagna le immagini dirette da Fachin spiegando che non è importante da dove si arrivi e quali paure si portano dietro, ma è importante il futuro che si può costruire soltanto avendo il coraggio di giocare insieme. Ed è la metafora della squadra di calcio, e dunque di un unico gioco di squadra, quella scelta dal regista per lanciare con semplicità ma al tempo stesso con forte impatto, l’importante messaggio. “Il messaggio dell’integrazione è stato in questo modo raccontato con semplicità ed immediatezza – spiega la produttrice Roberta Trovato – Abbiamo cercato di racchiudere in pochi secondi l’importanza dalla diversità multietnica in una società che cresce e guarda al futuro attraverso nuove sfide globali. Già in fase di casting abbiamo scelto il maggior numero di migranti provenienti da diverse nazioni proprio per sottolineare la ricchezza della diversità. Raccontare più facce possibili che rappresentassero anime diverse di una società che è in continua evoluzione e, proprio grazie alla diversità, anche in crescita, perché la cultura unisce, come viene poi spiegato nello spot”. Roberta Trovato, che ha alle spalle la produzione del film “Italo” con “Arà”, con la nuova società “Mowe” ha incrociato nuovamente la collaborazione con il regista Ivano Fachin iniziata già in occasione del cortometraggio “Tempus”. Ci si è dunque ritrovati all’interno di questo progetto importante, guardando anche alla realizzazione di un prossimo film che sarà girato in Sicilia e che si sta attualmente costruendo finanziariamente proprio in questi mesi. “Sono stato fin da subito entusiasta quando la produttrice Roberta Trovato mi ha chiesto di collaborare al progetto – spiega il regista Fachin – perché è uno spot che contribuisce a favorire il dialogo e la comunicazione sul tema dell’integrazione, argomento complesso e per certi versi ancora difficile in Italia. In questo senso l’obiettivo è stato quello di valorizzare il concetto della diversità. Per me un’opportunità perché è fondamentale ricordarsi che anche gli italiani sono stati migranti e a volte sono stati tra i primi a contribuire nel mondo dal punto di vista culturale, sociale, imprenditoriale, dopo aver lasciato l’Italia. E’ importante ricordarselo ora che tocca a noi accogliere. La diversità è sempre un valore, mai un disvalore. E per raccontarlo ho scelto la metafora della squadra di calcio, la cosa più semplice e riconoscibile soprattutto in un Paese come l’Italia, perché portando ciascuno la propria diversità si è più forti e complessivamente si gioca come un unico soggetto, un’unica squadra. Siamo del resto dinnanzi ad un flusso storico che non si più fermare. Dobbiamo imparare a farlo diventare un’opportunità piuttosto che uno stato di necessità”. Lo spot sarà presto diffuso dalle emittenti televisive nazionali, a partire dai canali Rai, e sui social.
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