DURA LETTERA DI SONIA MIGLIORE AGLI ORGANI REGIONALI DELL’UDC

Lettera  Aperta del consigiere Sonia Migiore al Presidente Nazionale UDC . On. Gianpiero D’Alia, Al Segretario Regionale UDC .  On. Gianluca Miccichè, al  Deputato Regionale UDC .  On. Orazio Ragusa, al segretario UDC  Pinuccio Lavima                                 

Cari Amici e Autorevoli esponenti del Governo Regionale,

mi rivolgo a Voi, nella qualità di esponente politico e istituzionale della Comunità Iblea nonché di componente della Segreteria Regionale dell’ UDC con delega agli Enti Locali, carica che ho ritenuto essere di grande responsabilità e prestigio e che ho inteso riporre esclusivamente al benessere della  comunità Iblea e, in particolare, della città di Ragusa, ove opero con impegno civile, politico e sociale.

Voi sapete che ho contribuito con notevole impegno alla elezione del Governatore Crocetta, sostenendo in prima persona, ed in modo decisivo, la elezione del deputato ibleo nella figura dell’On. Ragusa, accogliendo con entusiasmo il messaggio di “rivoluzione” di Rosario Crocetta.

Ben presto, però, questo entusiasmo si è spento, diventando, per me e per gran parte dei siciliani, un vero disagio di carattere politico, sociale e personale.

La distruzione della forza lavoro della formazione in Sicilia, che ha mietuto vittime in termini di posti di lavoro; l’abolizione tout court delle Province, senza pensare alle ricadute nei territori e senza un contenitore già riempito; la dismissione delle ASI, gioiello della terra iblea, con il caotico e distruttivo accentramento nell’IRSAP; il destino segnato per l’Università di Ragusa; la perdita della Legge su Ibla; la mortificazione del CORFILAC,lo smantellamento del sistema sanitario ragusano, il taglio ai fondi per il trasporto dei disabili: sono stati tutti colpi mortali sferrati alla comunità ragusana e al suo tessuto sociale ed economico, nella più totale indifferenza della classe politica che sorregge questo governo regionale che, più volte, ho espresso il mio suggerimento e la mia volontà di non sostenere più.

Proprio ieri ho partecipato alla protesta di piazza dei disabili e delle loro famiglie, incarnando con grande disagio personale e politico la loro rabbia e la loro sofferenza e per cui, Vi confesso, ho provato vergogna nel rappresentare “quella politica di governo” che li ha tagliati fuori da un loro sacrosanto diritto costituzionale, preferendo invece tutelare la classe dirigenziale delle ex province ed i loro emolumenti: non si può, eticamente, tagliare fondi ai più deboli!

In tutto questo massacro sociale, ho provato ad intromettermi, in data 11.09.2015, con una lettera aperta che Vi ho inviato, per esempio sull’Università e appellandomi alla mia delega di responsabile per gli Enti Locali della Segreteria regionale del Partito, ma non ho ricevuto alcuna risposta.

Non riesco a nascondere più la mia delusione e la mia mortificazione nel detenere una carica che non mi permette di migliorare le condizioni della mia città che amo profondamente e sopra ogni cosa e per cui  non ritengo di voler ricoprire più.

Capirete che tutto ciò è inaccettabile  per un territorio che ha fortemente voluto l’Università a Ragusa,  la Legge su Ibla, senza la quale il nostro turismo non esisterebbe, il CORFILAC e tanto altro ancora, spendendo e investendo ingenti risorse umane, politiche ed economiche, ed è ancora più inaccettabile che a decretarne la morte sia stato il Governo che io ho sostenuto, attraverso l’ UDC e le mie cariche all’interno della segreteria regionale.

Non più derogabile e  ammissibile la mia permanenza in tale ruolo dinanzi alla consapevolezza del ruolo determinante, ed in questo caso devastante, che ha avuto questo Governo Regionale nell’aver consentito non solo che si perpetrassero  gravi disparità di trattamento con altri territori, ma anche taluni evidenti e grossolane “discrasie normative”, che hanno messo fuori gioco l’intera comunità ragusana. Comunità che sta  già subendo ingiustizie sociali e politiche inammissibili, regressi economici e sperpero di danari pubblici per mano del  Comune di Ragusa, oggi governato dall’incapacità del M5S, che, solo per una logica partitica e politica, tanto ne avrebbe ancora da trarre se trovasse ulteriore terreno fertile nell’imputare la responsabilità politica della “morte ragusana” al Governo Crocetta.

Non riesco a trovare più un senso compiuto all’incarico di prestigio che, con fiducia, avete voluto affidarmi e che io, ripeto, ho inteso riporre solo al beneficio che ne poteva  trarre la  mia collettività, né riesco più a convincermi che questo Governo, retto anche dall’ UDC, possa rimediare ai danni arrecati alla Sicilia ed in particolare a Ragusa.

Pertanto intendo rimettere il mio mandato di responsabile agli Enti Locali all’interno della Segreteria Regionale dell’ UDC, nonché di componente della segreteria stessa.

Inoltre sento l’indifferibile urgenza, per un gesto di amore nei confronti della mia città, di auto sospendermi dal Partito, finché lo stesso continuerà a sostenere il Governo Crocetta e non ridarà dignità alla comunità ragusana.

 

 

 

 

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