DICHIARAZIONE DI ECCEZIONALE VALORE UNIVERSALE DEL SITO ISCRITTO NELLA LISTA DEL PATRIMONIO MONDIALE DELL’ UNESCO “VAL DI NOTO”

Il Segretariato Generale del Coordinamento e relazioni internazionale – Uffici Unesco – del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha inviato ai sindaci dei Comuni di Ragusa, Noto, Scicli, Catania, Caltagirone, Militello Val di Catania, Modica, una nota con cui ha trasmesso la “Dichiarazione di Eccezionale Valore Universale” del sito iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO “Val di Noto” adottata con Decisione 39 COM 8E in occasione del 39° Comitato del Patrimonio Mondiale che si è svolto a Bonn.

Nella parte iniziale dell’importante documento si specifica che le otto città tardo barocche del Val di Noto localizzate nella Sicilia sud-orientale (Ragusa, Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzo Acreide e Scicli) riflettono la ricostruzione post-sismica del terremoto del 1693 che devastò la il Sud-Est siciliano e che le stesse rappresentano la più alta espressione di Arte tardo barocca.

Le stesse città tardo barocche del “Val di Noto”, si afferma inoltre nella “Dichiarazione”, rappresentano l’eccezionale testimonianza del genio dell’arte e dell’architettura tardo barocca. Diversi i criteri che hanno portato l’apposito Comitato a dichiarare l’Eccezionale Valore Universale del sito del “Val di Noto” iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

Le città tardo barocche del Val di Noto, si legge infatti nel documento, presentano un’eccezionale qualità dell’arte e dell’architettura tardo barocca che si trova omogeneamente (sia geograficamente che cronologicamente) in tutta la regione Sud-Est siciliano e sono l’espressione di Valore Universale grazie ad alcuni requisiti architettonici ed urbanistici, risultati ottenuti, appunto, dopo il terremoto del 1693. Il terribile sisma ha creato infatti un rinnovamento artistico architettonico e antisismico delle singole realtà territoriali, che presentano una notevole omogeneità delle costruzioni e piante della città molto simili per le 8 città barocche.
Nella “Dichiarazione” viene inoltre ribadito il principio che gli enti locali territoriali delle città del “Val di Noto” hanno il compito di provvedere alla salvaguardia del loro patrimonio. Per questo motivo la legislazione regionale e nazionale ha previsto delle protezioni legali e delle misure di conservazione per la prevenzione artistica, monumentale, paesaggistica, sismica, idrogeologica, del patrimonio territoriale ( leggi 1089/39 1497/39 64/74, 431/85 leggi regionali 61/81 15/91). Ibla, Noto, Palazzolo Acreide sono soggette alla protezione del territorio grazie alla legge 1497/39 ed in contro storico ibleo in particolare ha beneficiato della legge 61/81 che ha permesso il recupero ed il restauro di edifici pubblici e privati.

L’Amministrazione Comunale, attraverso il suo massimo rappresentante Federico Piccitto, e l’assessore al Turismo, Stefano Martorana, esprime grande apprezzamento per la Dichiarazione sottoscritta dall’apposito Comitato. “Il documento – dichiarano il primo cittadino e l’assessore Martorana – conferma la grande valenza storico-culturale dell’inestimabile patrimonio dell’arte e dell’architettura tardo barocca nell’interaVal di Noto”, compreso quindi il territorio ibleo. Un riconoscimento, quello proveniente dal Comitato, che testimonia in tutto il mondo la fioritura finale dell’arte barocca in Europa e che funge da stimolo per tutti i rappresentanti dell’area della Sicilia Sud-Orientale, al fine di attivare percorsi mirati e condivisi tesi al recupero, alla salvaguardia ed alla valorizzazione del patrimonio artistico ed architettonico a disposizione”.

 

 

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