DEF E RAGUSA CATANIA: E’ IL MOMEMNTO DI REAGIRE

“Venerdì scorso il neoministro alle Infrastrutture Delrio, con la colpevole complicità del Governo nazionale, ha deciso di escludere dal Piano delle Infrastrutture Strategiche, del Documento di Economia e Finanza (DEF), l’autostrada Ragusa-Catania. Una decisione scellerata, ignobile ed intollerabile, che non potrà non avere delle serissime conseguenze civili e politiche”, lo dichiarano congiuntamente Claudio Castilletti per il Laboratorio politico culturale 2.0, Livio Tumino per Unione Mediterranea Ragusa, Marcello Guastella per i Forconi, Sonia Migliore e Manuela Nicita nella loro funzione di consigliere comunali del Comune di Ragusa . “La Ragusa-Catania, ma non è una novità, è un’opera di primaria importanza per la nostra provincia, per la nostra economia e per l’intero territorio della Sicilia orientale.”

“Ancora una volta – proseguono – i diritti di un territorio, del nostro territorio, vengono piegati ad esigenze altre. La misura è colma. Venerdì si è deciso, di metterci al palo, ignorando e calpestando volutamente la dignità di un popolo e di una terra: la nostra. Non siamo e non vogliamo essere considerati la cenerentola d’Italia, che questo sia ben chiaro ai nostri politici regionali e nazionali. Il risultato infatti non cambia, le decisioni prese a Roma o a Palermo, sembrano volte solo a depauperare e mortificare il nostro territorio. Quella della Ragusa-Catania è solo l’ultima pagina di questa particolare storia, a cui noi ci opporremo con tutte le nostre forze. Come dimenticare la vicenda del Corfilac, un’eccellenza ragusana, che per volontà di qualcuno sta chiudendo, così come l’università iblea o ancora l’inqualificabile scelta di smantellare le Asi ed infine la legge su Ibla, uno strumento che tanto ha dato a Ragusa, in termini di crescita economica, turistica e culturale, che qualcuno vuole cancellare”.

“Occorre passare dalle parole ai fatti – concludono – occorre che i cittadini ed i politici di buona volontà facciano muro contro questa deriva politico-amministrativa. Da sempre Ragusa ha svolto un ruolo primario nell’economia di questa Regione, oggi, per motivi che ci sfuggono, si è deciso di mortificare ulteriormente le nostre legittime aspirazioni, per questo, sin da ora, preannunciamo tutta una serie di azioni di protesta che verranno messe in atto nei prossimi giorni, coinvolgendo forze politiche e cittadinanza, perché in ballo c’è il futuro di questa terra e dei suoi figli”.
DEF e Ragusa-Catania. E’ il momento di reagire, l’azione congiunta del Lab. 2.0, dell’Unione Mediterranea e dei Forconi

“Venerdì scorso il neoministro alle Infrastrutture Delrio, con la colpevole complicità del Governo nazionale, ha deciso di escludere dal Piano delle Infrastrutture Strategiche, del Documento di Economia e Finanza (DEF), l’autostrada Ragusa-Catania. Una decisione scellerata, ignobile ed intollerabile, che non potrà non avere delle serissime conseguenze civili e politiche”, lo dichiarano congiuntamente Claudio Castilletti per il Laboratorio politico culturale 2.0, Livio Tumino per Unione Mediterranea Ragusa, Marcello Guastella per i Forconi, Sonia Migliore e Manuela Nicita nella loro funzione di consigliere comunali del Comune di Ragusa . “La Ragusa-Catania, ma non è una novità, è un’opera di primaria importanza per la nostra provincia, per la nostra economia e per l’intero territorio della Sicilia orientale.”

“Ancora una volta – proseguono – i diritti di un territorio, del nostro territorio, vengono piegati ad esigenze altre. La misura è colma. Venerdì si è deciso, di metterci al palo, ignorando e calpestando volutamente la dignità di un popolo e di una terra: la nostra. Non siamo e non vogliamo essere considerati la cenerentola d’Italia, che questo sia ben chiaro ai nostri politici regionali e nazionali. Il risultato infatti non cambia, le decisioni prese a Roma o a Palermo, sembrano volte solo a depauperare e mortificare il nostro territorio. Quella della Ragusa-Catania è solo l’ultima pagina di questa particolare storia, a cui noi ci opporremo con tutte le nostre forze. Come dimenticare la vicenda del Corfilac, un’eccellenza ragusana, che per volontà di qualcuno sta chiudendo, così come l’università iblea o ancora l’inqualificabile scelta di smantellare le Asi ed infine la legge su Ibla, uno strumento che tanto ha dato a Ragusa, in termini di crescita economica, turistica e culturale, che qualcuno vuole cancellare”.

“Occorre passare dalle parole ai fatti – concludono – occorre che i cittadini ed i politici di buona volontà facciano muro contro questa deriva politico-amministrativa. Da sempre Ragusa ha svolto un ruolo primario nell’economia di questa Regione, oggi, per motivi che ci sfuggono, si è deciso di mortificare ulteriormente le nostre legittime aspirazioni, per questo, sin da ora, preannunciamo tutta una serie di azioni di protesta che verranno messe in atto nei prossimi giorni, coinvolgendo forze politiche e cittadinanza, perché in ballo c’è il futuro di questa terra e dei suoi figli”.

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