CRONACHE GIUDIZIARIE

 Hanno patteggiato la pena i tre presunti rapinatori ammanettati dalla polizia a Vittoria nell’aprile scorso. Si tratta di Nicolas Bruno Noto, vittoriese 19enne, Salvatore Giordanella, 18 anni, pure lui di Vittoria, e del comisano 26enne Francesco Doilo. La pena è stata applicata dal Gup del Tribunale di Ragusa Giovanni Giampiccolo dopo l’accordo tra gli avvocati difensori Giuseppe Di Stefano, Maurizio Catalano ed Enrico Cultrone ed il pm Valentina Botti. Noto ha patteggiato due anni e quattro mesi di reclusione per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Giordanella e Doilo hanno concordato due anni per tentata rapina. Secondo l’accusa il terzetto aveva preso di mira un supermercato di via Rattazzi a Vittoria, ma i loro movimenti sospetti non erano passati inosservati, attirando l’attenzione di un passante che aveva quindi telefonato al 113. Nel frattempo dall’auto erano scese delle persone che, con passo svelto e deciso, si dirigevano verso il supermercato indossando dei passamontagna. Due di loro impugnavano le pistole. La polizia, giunta in pochi minuti, aveva indotto i rapinatori a desistere dal compiere una rapina per darsela a gambe. Saliti precipitosamente sull’auto al volante di cui vi era una ragazza (poi prosciolta), è cominciata la fuga con inseguimento. Ma le strade erano state sbarrate dagli agenti, e un’auto della polizia è stata speronata nel disperato tentativo della ragazza alla guida di aprirsi un varco in retromarcia.

*

Il Gip del Tribunale di Ragusa Andrea Reale ha convalidato l’arresto dei nigeriani
nigeriani Jolomi Ogbanghankomi e Sunday Godfrey, ammanettati dai carabinieri
della compagnia di Vittoria per spaccio di stupefacenti, in particolare
due chili di hashish e cinque grammi di cocaina. Il primo,
difeso dall’avvocato Biagio Marco Giudice, è stato ammesso ai domiciliari,
mentre il secondo, difeso dall’avvocato Cesare Borrometi, è tornato in libertà visto che Jolomi lo ha scagionato. Ha detto al Gip che era andato a trovarlo e non sapeva che in una pertinanza della casa dell’amico c’era la droga. Il pm Marco Rota aveva chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere per i due indagati. L’avvocato Giudice non si è opposto
alla convalida ma ha chiesto la scarcerazione o quantomeno gli arresti domiciliari in un luogo diverso da quell’abitazione vicina al nascondiglio dove è stata rinvenuta la droga. L’indagato è stato ammesso ai domiciliari ad Acate.
                   

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it