È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CRONACA GIUDIZIARIA
05 Nov 2016 08:11
E’ stato rimesso in libertà, dopo la convalida, come richiesto dall’avvocato Franco Vinciguerra, il vittoriese arrestato dai carabinieri della Compagnia di Vittoria con l’accusa di detenzione di quasi 280 grammi di marijuana a Scoglitti. Si tratta del 32enne Gianluca Zocco.
L’uomo, nel corso della perquisizione domiciliare e delle pertinenze dell’abitazione, è stato trovato in possesso di quasi 280 grammi di marijuana, in parte sfusa e in parte suddivisa in ben 100 dosi: assieme alla droga, nascosta in vari punti dell’abitazione, è stato trovato anche un bilancino e materiale per il confezionamento dello stupefacente. Il tutto è stato posto in sequestro penale. L’uomo era stato ristretto ai domiciliari. Il processo per direttissima davanti al giudice unico Vincenzo Ignaccolo si terrà il 18 novembre. L’uomo dovrà rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio.
Il Tribunale del Riesame di Catania (presidente Maria Grazia Vagliasindi) ha rimesso in libertà la coppia rumena e incensurata, impiegata come braccianti agricoli nelle campagne di Vittoria, finita in manette il 13 ottobre scorso con l’accusa di detenzione di 300 grammi di hashish suddivisa in tre panetti, nascosta nel cuscino della camera da letto. Si tratta di Dumitru Diaconu, 25 anni e Rita Eftmie, 36 anni, arrestati dai carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, durante un servizio antidroga. Il Riesame ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore degli indagati Biagio Marco Giudice. In sede di convalida il Gip Claudio Maggioni aveva concesso ai due rumeni i domiciliari. L’uomo aveva scagionato la donna dicendo al giudice che era ignara della presenza in casa della droga.
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