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CONVERSAZIONI A RAGUSA
25 Feb 2016 08:32
Ho letto d’un fiato una pubblicazione dal titolo “Conversazioni a Ragusa. Itinerari inconsueti tra cultura e gusto”. Editrice AGORA’& CO.
Un libro veramente pregevole che ripercorre la storia del nostro territorio con contributi di diverse scrittrici e di uno scrittore , tutti sicuramente giovani , come si può desumere dai riferimenti al loro vissuto.
E’ gradevole anche l’intreccio creato tra il loro ripercorrere le viuzze di Ibla, le strade e le piazze della nuova Ragusa o le nostre spiagge e i ricordi storici, talora mescolati alle leggende ed ai racconti dei nonni o degli anziani incontrati casualmente, .
E così vita quotidiana di oggi, macchine fotografiche digitali, ascolto di musica in cuffia, camminando, convivono con storia, leggenda, racconti di vita vissuta nel lontano passato, trasmessi oralmente e fermati solo adesso sulla pagina scritta.
E’ bello che ci siano questi giovani che coltivano la nostra memoria e la tramandano a quelli che verranno dopo di noi. E’ bello che amino scrivere e scrivere così bene.
Mi permetto da appassionata di Storia locale, grazie alla mia famiglia che mi ha trasmesso questa passione sia attraverso un patrimonio librario, sia attraverso i ricordi personali, due precisazioni riguardanti lo scritto di Federica Iacono “Nostalgia di un Medioevo mai vissuto”.
L’intento originario per cui venne realizzata la costruzione che ancora oggi chiamiamo Distretto “era quello di dotare la città di un edificio scolastico; esigenza che affiorò agli inizi del ‘900 e che si concretizzò nel 1912, con approvazione unanime dei membri del consiglio comunale.Fu solo nel 1920 che il comune poté disporre della somma necessaria, ma vicissitudini burocratiche ritardarono l’inizio dei lavori di altri due anni. Essi vennero completati nel 1926 con la realizzazione del solo corpo centrale e la sistemazione del cortile.” (Santi Maria Cascone – Elisa Occhipinti “Università e Territorio. L’ex distretto militare di Ragusa Ibla. Un edificio destinato all’Istruzione”) Nello stesso anno, essendo Ragusa divenuta capoluogo di provincia, si rese necessario un cambiamento di destinazione dell’edificio.
Da distretto ridivenne edificio scolastico negli anni sessanta e fu poi sede della Facoltà di Agraria .
Un’altra precisazione riguarda il palazzo dei conti Chiaramonte.
Il Conventuale Padre Filippo Rotolo nella pubblicazione “La chiesa di S. Francesco all’Immacolata di Ragusa” del 1978 mette seriamente in discussione l’esistenza di questo palazzo (di cui parlano gli storici locali dell’Ottocento) e rivendica attraverso un’accurata lettura degli stili architettonici la destinazione dell’edificio a chiesa e convento fin dalla sua costruzione realizzata, secondo il Rotolo a metà del XIII secolo.
Laura Barone
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