COMITATO RANDELLO: DAL FASCIO DI LUCE AL LUMICINO

In merito alla nota inviata dal Comitato Randello Libera sulla recente sentenza del Tar relativa alla spiaggia di Randello, riteniamo opportune alcune precisazioni: La “trasversalità” politica di una battaglia meritoria per la tutela di un bene come la spiaggia di Randello, che questo Comitato aveva più volte, giustamente, rivendicato, risulta piuttosto offuscata dall’ultima, sorprendente nota che lo stesso ha inteso inviare agli organi di stampa. Piuttosto che un “potente fascio di luce”, osserviamo, anche noi sommessamente, il Comitato sembra preferire gli ombrelli, anche se purtroppo, in diversi punti, non proprio in stato ottimale, visti i non pochi “buchi” nella rappresentazione del cosiddetto “Affaire Randello”. Intanto, per quanto riguarda il prezioso contributo legale che il Comitato ritiene di aver apportato, presenza a parte, cogliamo l’occasione per citare, anche noi sommessamente, la sentenza del Tar, la quale afferma: “Intervenivano in giudizio ad opponendum il Comitato Randello Libera e Legambiente Comitato Siciliano O.N.L.U.S. articolando difese perfettamente coincidenti con quelle del Comune”. Pensiamo sia superfluo aggiungere altro, al netto del meritorio contributo di un comitato di cittadini che il Movimento 5 Stelle, in tutte le sue articolazioni, ha sempre sostenuto e promosso. Per quanto riguarda la presunta “carta straccia” del nuovo Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, anche in questo caso, forse, si fa confusione. Innanzitutto, una premessa: il Piano del 2009, prevedeva ben 2 stabilimenti balneari nella spiaggia di Randello, e fu approvato senza particolari sollevazioni di massa, almeno in quell’occasione, nemmeno da parte di alcuni consiglieri, oggi all’opposizione, che votarono quello stesso piano senza problemi e che ora, per qualche tempo, si sono improvvisamente scoperti paladini della tutela ambientale. E’ proprio il nuovo Piano, approvato dalla Giunta Piccitto, a prevedere, nei fatti, la tutela massima della spiaggia stessa, frutto di una precisa volontà politica tendente a preservare il bene rappresentato da quell’area di “paradiso naturale”, in maniera totale e senza sconti. Ed è su questo punto che nasce, probabilmente, la confusione del Comitato, forse legata alla scarsa conoscenza dei fatti e delle normative. Nessuno ha mai detto che con l’approvazione in Giunta, il piano sarebbe entrato in vigore. Sarebbe al di fuori di qualsiasi normativa vigente. E siccome anche i resoconti di stampa, parlano chiaro, invitiamo il Comitato a rileggere con attenzione quanto affermato. Il Piano, infatti, attende l’esame del Consiglio Comunale e se, come crediamo, verrà confermata la linea della Giunta Piccitto, scatterà una forma di tutela preventiva, che, in attesa dell’approvazione definitiva del piano stesso a Palermo, consentirà di preservare la spiaggia. Lo rappresenta, ancora una volta, la stessa sentenza del Tar, che, sempre sommessamente, riteniamo vada letta fino in fondo e non secondo le proprie convinzioni. “Il Comune il 27 maggio 2015, in vista dell’udienza pubblica già fissata al 9 luglio 2015, depositava la deliberazione della Giunta Municipale del 12 maggio 2015 di approvazione della proposta per il Consiglio di rielaborazione del P.U.D.M. in cui la spiaggia di Randello (lotto 17) viene prevista come assolutamente libera, addirittura con il divieto di collocarvi ombrelloni”. Ed è proprio questo che consentirà di scongiurare “la presentazione di un nuovo progetto per la realizzazione dello stabilimento balneare in questione da cui emerga con chiarezza il carattere stagionale ed amovibile di tutte le strutture in esso comprese”, come paventato al punto 5 della medesima sentenza, perchè sarà il nuovo Piano, e non quello del 2009 che prevedeva ben due stabilimenti balneari, a fungere da punto di riferimento in attesa dell’approvazione definitiva. E ricordiamo altresì che quanto descritto sopra, ha poco a che spartire con la concessione demaniale relativa ad ombrelloni e sedie sdraio. Tale concessione, infatti, riguarda il Demanio Marittimo, e non poteva, né può, essere bloccata dal Comune, finchè è in vigore. Anche in questo caso, però, se il piano, una volta approvato in consiglio, dovesse essere vistato, senza stravolgimenti, anche a Palermo, la tutela massima dell’area, impedirà indirettamente l’esercizio della concessione stessa, o l’eventuale rinnovo. Per quanto riguarda invece le presunte invettive o attacchi ai cittadini, alla Soprintendenza o alla Forestale, da parte del Sindaco Federico Piccitto, durante la conferenza stampa, pensiamo che il Comitato abbia preso un abbaglio, probabilmente causato dallo stesso “potente fascio di luce” che, in realtà, si sta trasformando sempre di più in una “fioca fiammella”. A questo proposito, basta leggere i resoconti della stampa, dove il Sindaco non ha attaccato né Soprintendenza né Forestale, limitandosi a dire che il Comune fa il proprio lavoro, e non gli spetta sindacare su quello degli altri. Probabilmente, il Comitato, in merito agli attacchi a Soprintendenza e Forestale, ha fatto confusione con se stesso. Da parte sua il Sindaco, non ha affatto inveito nei confronti dei cittadini, limitandosi a ricordare che, fino ad un certo periodo, il dialogo era aperto; poi, improvvisamente, lo stesso dialogo si è interrotto, non per volontà del Sindaco, e sono iniziati gli attacchi da parte dello stesso Comitato, con accuse di collusione, contiguità ed altro che meriterebbero ben altro approfondimento e che sono state ampiamente smentite dai fatti. Ed è questo, forse, l’aspetto più spiacevole; una battaglia che dovrebbe vedere tutti coloro che amano Randello uniti per la causa, è diventata un’occasione di divisione tra chi, in teoria, dovrebbe stare dalla stessa parte. Quello che sfugge, piuttosto, è il motivo. Ma forse il “potente fascio di luce” aperto dalla sentenza del Tar, contribuirà a fare chiarezza. Sempre che a qualcuno, e non certo al Sindaco, non venga in mente, vista la situazione, di staccare la spina”.

 

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