È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CARABINIERI DENUNCIANO LE DUE DONNE
04 Ago 2015 09:50
I carabinieri di Santa Croce Camerina hanno chiuso le indagini iniziate ieri con l’investimento del pedone Ismail Fadhel, il tunisino 36enne morto lungo la SP85 tra Scoglitti e Santa Croce verso le due di ieri notte.
Le due donne vittoriesi, la conducente V.I. 29enne e la passeggera D.B. 30enne, sono state entrambe denunciate all’autorità giudiziaria iblea per il reato di concorso in omissione di soccorso poiché non si sono fermate dopo l’investimento del pedone. Non sono state arrestate, sebbene l’arresto sia possibile anche fuori dai casi di flagranza, perché – come prevede il codice della strada – si sono presentate entro 24 ore.
La conducente del veicolo è stata altresì indagata per i reati di omicidio colposo aggravato e guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti poiché quando ha investito e ucciso Ismail Fadhel aveva da poco assunto stupefacenti, come indicato dalle analisi svolte presso l’ospedale Guzzardi di Vittoria.
Purtroppo le morti da sinistro stradale sono a tutt’oggi troppe, in tutta Italia. Nella sola provincia di Ragusa Polstrada e Carabinieri ne hanno registrate 18 nel 2014. L’attenzione al problema è sempre altissima, e non solo nel sabato sera. I controlli etilometrici di Polizie locali, Polstrada e Carabinieri sono quotidiani, specie nelle ore notturne, poiché le cause principali dei sinistri gravi sono la velocità e l’assunzione di sostanze vietate (alcol e droghe). Anche alla prevenzione è dato tanto peso, specie nelle scuole, dove rappresentanti delle FF.PP. incontrano i giovani e li mettono in guardia sul pericolo che può rappresentare la guida pericolosa, e anche grazie ad associazioni di familiari di vittime della strada e l’ASAPS.
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