È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CAPORALATO: PENE SEVERE PER CHI SFRUTTA
22 Ott 2016 13:42
Esprime soddisfazione il Codacons per il via libera definitivo dell’Aula della Camera al disegno di legge sul caporalato, teso al contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo.
Sono anni che il Codacons si batte, assieme agli agricoltori, contro qualsiasi forma di sfruttamento del lavoro in tale settore – spiega Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons – Proprio nel 2016 abbiamo realizzato un apposito calendario, con gli scatti della fotografa Tiziana Luxardo, per contrastare l’odioso fenomeno del caporalato, attraverso forti immagini di denuncia.
Tanasi oggi ha voluto regalare al relatore onorevole GIUSEPPE BERETTA e a tutti i capigruppo alla Camera che hanno sostenuto la legge, come forma di ringraziamento dei consumatori per una normativa che finalmente metterà fine allo schiavismo nei campi italiani e tutelerà il lavoro e la legalità, il calendario del Codacons sul caporalato.
Beretta ha ringraziato Tanasi anche per l’ importante attività svolta contro il caporalato e la difesa dei consumatori, affermando che la legge approvata prevede infatti la riscrittura del reato di caporalato, con pesanti sanzioni penali per l’intermediario e per il datore di lavoro che sfruttino i lavoratori approfittando del loro stato di bisogno – conclude il relatore della norma – Si è voluto così ridare dignità al lavoro nelle campagne, tutelando di fatto anche le aziende sane, che rispettano le regole e i contratti, oggi penalizzate da una concorrenza sleale che scarica i propri costi sulla pelle dei lavoratori.
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