BREVE SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MODICA

Seduta breve del consiglio comunale che non fa in tempo ad affrontare l’ordine del giorno dei lavori perché si arriva al suo scioglimento per mancanza del numero legale.

Alla base una diversità di veduta tra il presidente Roberto Garaffa e i consiglieri di maggioranza e l’amministrazione, sull’urgenza o meno dell’ inserimento, nella convocazione delle prossime sedute del civico consesso, dell’argomento relativo all’approvazione del protocollo tra Comune e Università di Messina per l’attivazione del corso della facoltà di Scienze Sociali a Modica

Presenti diciassette consiglieri il civico consesso si apre con una comunicazione del Presidente Garaffa che informa il civico consesso che la sessione di bilancio di previsione 2015 inizierà, d’intesa con il commissario ad acta dr. Messina con il quale ha interloquito, lunedì 9 maggio, mentre il 2 maggio il consiglio sarà convocato per trattare l’adozione del protocollo d’intesa tra il Comune e l’Università di Messina per l’attivazione del Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociali a Modica.

La consigliera Carmela Minioto chiede di sapere se è possibile che il pubblico possa fotografare l’aula consiliare con i consiglieri presenti e pubblicare l’immagine sui social network.

Il segretario generale riprende l’art.44 del regolamento che non dice nulla in merito e approfondirà la questione. Una cosa è la ripresa televisiva, sostiene, e un’altra è una foto scattata con il telefonino in cui potrebbe scattare la privacy a tutela dei consiglieri. La materia va regolata.

Il consigliere Vito D’Antona valuta che la richiesta della consigliera Minioto non rappresenta la sua; con tutti i problemi che ha il comune non c’è bisogno di approfondire la richiesta.

Se non c’è una norma precisa non intende discutere alcun regolamento. Il consigliere comunale è un pubblico ufficiale e quindi può essere ripreso sino a prova del contrario. Quando c’è da discutere un argomento che inerisce le qualità personali di un consigliere, il dibattimento va tenuto a porte chiuse. Il cittadino ha diritto, per il resto, di sapere e di conoscere ciò che si discute e chi lo fa.

Non possiamo impedire ciò che la legge non impedisce.

La consigliera Carmela Minioto valuta che non c’entra la trasparenza; ha solo chiesto se c’è una norma in materia.

Il consigliere Giorgio Falco sulle comunicazioni del presidente Garaffa e alla convocazione del consiglio comunale del 2 maggio p.v., in ordine all’approvazione del protocollo d’intesa con la facoltà di Scienze Sociali dell’Università di Messina, valuta che bisogna accelerare la pratica e chiede di inserire l’argomento nella convocazione della seduta consiliare di martedì 26 aprile p.v.

Il presidente Garaffa rileva che l’argomento va programmato entro i venti giorni dalla richiesta d’inserimento e lunedì 2 maggio è una data entro il termine. Non c’è peraltro nessuna urgenza di approvare il punto confortato da ciò dalla dirigenza dell’Università con la quale ha interloquito.  La cosa più importante è invece la copertura finanziaria che l’argomento impone.

Il consigliere Piero Covato si chiede se l’anticipazione del punto non è possibile per motivi tecnici o per quelli politici atteso che la commissione ha esitato l’argomento: si rischia di perdere il corso. Il presidente Garaffa faccia presto e si vuole sapere perché l’argomento non può essere anticipato.

Dello stesso tenore la richiesta del consigliere Tato Cavallino che intende fare chiarezza sui tempi d’inserimento dell’argomento nel civico consesso.

L’assessore Rita Floridia desidera sapere con quale dirigente dell’Università ha parlato il presidente Garaffa atteso che è stato fatto un lavoro sinergico con la dirigenza amministrativa ed è stata posta l’urgenza dell’adozione dell’argomento al fine di fare partire i corsi.

L’argomento è considerato chiuso dal Presidente Garaffa che non intende farsi gestire dall’amministrazione e dalla maggioranza consiliare l’agenda dei lavori. L’amministrazione presente e i consiglieri di maggioranza per protesta lasciano l’aula facendo venir meno il numero legale.

La seduta a questo punto è sciolta.

 

 

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