BONUS FISCALE PER LE AZIENDE ZOOTECNICHE

Un bonus fiscale per le aziende zootecniche colpite dalla brucellosi. Nessun sostegno diretto al reddito, in termini di aiuti economici, ma una norma di salvaguardia per l’esenzione dei tributi comunali per i prossimi tre anni. Una norma che dovrà essere messa  a punto dagli uffici per sostenere, in maniera concreta, le aziende ragusane i cui capi “Infetti” sono stati “abbattuti”. La proposta è del movimento 5 stelle con il consigliere comunale Antonio Tringali che ha voluto incontrare gli operatori del settore e i veterinari dell’azienda sanitaria. “Si tratta di una proposta che dovrà  essere articolata, con il significato contributo dei funzionari del Comune, nel più breve tempo possibile – precisa il consigliere Tringali -troppo spesso i tempi della politica non coincidono con le esigenze delle imprese. Vogliamo, attraverso il bonus fiscale, dare un significativo aiuto al territorio e al comparto zootecnico ragusano che, a causa dei focolai di brucellosi, ha vissuto momenti molto difficili”. Il movimento 5 stelle ha chiesto aiuto alla Regione. Ma la normativa su scontra con i rigidi parametri imposti dalla comunità europea. “Si prefigurano aiuti in maniera diretta – aggiunge Tringali -in questo caso l’impegno di spesa potrebbe essere facilmente impugnabile. Pensiamo che all’interno dei regolamenti comunitari e delle norme nazionali e regionali, è doveroso trovare un percorso legale che debba aiutare e sostenere i nostri allevatori, che spesse volte vengono lasciati soli insieme alle loro disgrazie. Dopo 50 anni dalla prima legge 615/64 – e successive integrazioni – che regola i piani di risanamento ancora il territorio della Sicilia non è stato risanato dalla brucellosi e dalla tubercolosi”. Il consigliere comunale pentastellato va oltre. “La colpa non può essere addossata solo a chi onestamente opera nel settore  -. argomenta Tringali -ma principalmente a chi, con connivenze mai potute essere dimostrate, non ha voluto e saputo severamente legiferare. Mi riferisco alla transumanza di animali effettuata da zone dove la brucellosi è molto presente. Tali presenze di animali transumanti spesse volte ha fatto ereditare al nostro ambiente allevatoriale focolai che hanno costituito la prima porta di ingresso dell’infezione.La legalità voluta da chi non ha avuto la sensibilità sanitaria, oggi ci porta a vivere uno stato di emergenza, all’interno degli allevamenti zootecnici. Noi rappresentanti istituzionali – conclude Antonio Tringali –  non possiamo sottacere questo stato di cose ed anzi dobbiamo intervenire opportunamente, ascoltando e dando risposte alle esigenze dei nostri allevatori”.

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