BANCAROTTA FRAUDOLENTA WIND JET

Dopo la grande delusione dei viaggiatori Wind Jet a seguito del concordato preventivo del maggio 2013, (viaggiatori rimasti appiedati e senza prospettive di rientrare in possesso delle somme sborsate per acquistare singoli biglietti o interi carnet) a cui  il Codacons si era opposto con formale atto, nuova svolta nelle indagini che riguarda la bancarotta fraudolenta della Wind Jet con l’arresto del Presidente Antonino Pulvirenti.

Il Codacons, ricordiamo, aveva assistito gli utenti Wind Jet e aveva dato battaglia opponendosi all’omologa del concordato preventivo del Maggio 2013  nonché alle scarse garanzie offerte ai creditori della compagnia low cost. Infatti, sin dal 2005 la situazione debitoria della Wind Jet era molto elevata e nonostante la grave condizione di dissesto la compagnia low cost fino a poche ore dalla interruzione improvvisa dei voli aveva proceduto a vendere tutti i biglietti agli ignari passeggeri.

Il Codacons ricorda anche il fatto che è pendente un ricorso al Tar Lazio contro l’Enac per omesso controllo.

 Nel Luglio 2015 – afferma l’Avv. Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale Regionale – il Codacons si è costituito PARTE OFFESA nell’inchiesta aperta dalla Procura di Catania sul crac finanziario della compagnia low cost wind Jet, e provveduto a nominare ed indicare alla Procura, un consulente tecnico che vanta una lunga e qualificata esperienza nel settore, con l’incarico di compiere tutti gli accertamenti necessari per ricostruire le vicende societarie che hanno condotto all’aggravamento dello stato di dissesto della Wind Jet S.p.A. per oltre 160 milioni di euro per effetto di operazioni dolose compiute a partire dal 2005.

Il nostro intervento-  afferma Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons –   è volto oltre che ad apportare un proficuo contributo all’accertamento dei fatti, a permettere che le migliaia di passeggeri vittime del dissesto della compagnia possano ottenere un giusto risarcimento dei danni subiti.

L’associazione ha deciso di lanciare inoltre una AZIONE COLLETTIVA (su www.codacons.it) per passeggeri vittime della compagnia, affinchè i cittadini danneggiati possano costituirsi parte offesa nel procedimento dinanzi la procura di Catania: un passaggio necessario per garantirsi la possibilità di richiedere il risarcimento dei danni subiti nel processo penale.

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