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ATO (DEBITO)
16 Set 2015 13:29
Sono esterrefatta. Ho chiesto di visionare delle fatture e mi è stato negato. Impressiona, sopratutto, la risposta del Sindaco, pubblicata sui media di due giorni fa:
«al momento gli uffici stanno completando la procedura di liquidazione sia con l’Ato Ambiente Ragusa sia con il Comune di Scicli. Si tratta di un lavoro certosino poiché devono allegare ogni singola fattura ai vari documenti. Ricordo alla Castello che ci sono fatture non pagate che risalgono al 2001.»
Il Sindaco non ha capito nulla e prende in giro la popolazione, nascondendosi dietro parole senza significato. Che significa, ad esempio, una frase come questa?
«Si tratta di un lavoro certosino poiché devono allegare ogni singola fattura ai vari documenti» ?
Di quali documenti parla? Quando sono state sottoscritte le delibere di Giunta 162 e 163, ossia il 29 agosto e il 1° di settembre, gli impegni, per compilarne l’elenco posto in calce debbono essere stati esaminati. L’impegno è un accantonamento di somme che si determina sulla base degli importi di precise fatture. Le fatture, inoltre, sempre ammettendo che si lavori con un minimo di ordine, debbono essere state fascicolate (conservate) insieme agli impegni. Venuto il momento della transazione, ossia il 27 agosto 2015, il Sindaco, prima di partire per l’incontro con i rappresentanti dell’Ato, avrebbe dovuto verificare o fatto verificare l’importo del debito che andava a transigere. Che vuol dire «verificare l’importo»? Vuol dire prendere le fatture, tutte quante, non solo quelle che gli capitavano in mano a caso, e sommarne gli importi. Il totale avrebbe costituito il debito, documentato, che il Comune era obbligato a pagare. Debbo pensare, caro Sindaco, che lei è andata a trattare con l’Ato senza conoscere il debito da transigere? Non voglio crederlo, ma se così fosse inviterei (subito) i concittadini a riflettere sulla superficialità e la strafottenza con cui sono amministrati i nostri soldi. Io se mi preparo ad incontrare un creditore per trattare di un debito, prima d’ogni cosa siedo alla scrivania per conoscerne l’importo. Diversamente rinvio l’incontro.
Poi dice un’altra frase che è veramente un sopruso alla buona volontà, all’intelligenza e alla dignità mie e dei cittadini:
«Ricordo alla Castello che ci sono fatture non pagate che risalgono al 2001.»
Qual è il significato di questa frase? Sostiene che le fatture del 2001 sono meno rintracciabili di quelle del 2008? E ricordo altresì che l’ordine dell’archivio è uno. O debbo ritenere che l’archivio informatico di quegli anni sia andato, recentemente, perduto?
Il sindaco, sempre a mezzo stampa, mi invita a «lasciar lavorare il personale preposto per evitare ritardi nel procedimento di liquidazione».
L’Amministrazione, in vero, ha ricevuto la terza anticipazione di liquidità nel luglio 2014. Avrebbe, per ciò, dovuto e potuto pagare entro un mese dal suo ricevimento anche i debiti Ato. Non l’ha voluto fare. Siamo al punto che la Cassa Depositi e Prestiti ci sta ritirando i soldi per inadempimento degli obblighi contrattuali, cioé per il fatto che il Sindaco non ha voluto pagare i creditori tra cui l’Ato, e lui, il Sindaco, chiede a me di lasciar lavorare gli uffici per evitare ritardi? Non solo si scopre che ancora dobbiamo compiere la ricostruzione degli atti relativi al debito, ma dobbiamo pure ritirarci in religioso silenzio per permettere a lui e al personale… ma di fare che? Dove è stato sino ora, Signor Sindaco! Le cose più importanti da amministrare a Modica sono i debiti: lo capisce o proprio non ci riesce?
Sono due anni che l’Amministrazione lavora per verificare i residui passivi con dispendio di pubblico denaro, perché sono stati pure pagati lauti straordinari. Oggi i risultati di tale lavoro dovrebbero poter essere mostrati con orgoglio premendo un solo tasto del computer e, invece, dobbiamo stare col fiato sospeso per non disturbare il «lavoro certosino» che si sta compiendo. Siamo al momento di pagare e ancora si devono trovare le pezze d’appoggio?
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