ANCORA UN TUNISINO ARRESTATO PER LO SBARCO DI 380 MIGRANTI A POZZALLO

381 migranti soccorsi, uno di questi era lo scafista, un tunisino identificato per ALLEGUI Fakhreddine, nato 17.11.1994

Il responsabile del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associava con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

I migranti provenienti da diversi paesi, in parte sono stati ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo ed altri subito trasferiti in centri presenti sulla penisola italiana.

 

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

 

Alle ore 03:45 del 06/08/2015 la nave “Fiorillo” C.P.904 dirigeva verso il punto di mare segnalato e individuava visivamente il target, che risultava essere un barcone in legno di colore celeste, lungo circa 15 mt, con numerosi migranti a bordo.

Dopo essersi avvicinati al barcone, la nave “Fiorillo” C.P.904 constatava il precario stato di galleggiabilità del natante clandestino, pertanto alle successive ore 06:45 veniva dichiarato “evento SAR”. Alle ore 07:30 del 06.08.2015 avevano inizio le operazioni di trasbordo di tutti i migranti sulla nave “Fiorillo” C.P.904, che si concludevano alle successive ore 08:55, recuperando complessivamente 380 migranti, di cui 300 uomini, 55 donne e 26 bambini, provenienti prevalentemente dalla Somalia, Siria, Etiopia, Nigeria e Bangladesh. Concluse le operazioni di trasbordo, la nave “Fiorillo” C.P.904 dirigeva verso il porto di Pozzallo consegnando i migranti alla Polizia di Stato che avviava le procedure di accoglienza trasferendo subito verso altri centri centinaia di migranti, mentre altri venivano ospitati presso il C.P.S.A.

 

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

Le operazioni di Ordine e Sicurezza Pubblica, non hanno avuto alcuna problematica e nonostante i quasi 400 migranti da far sbarcare nessun problema è stato registrato.

La Polizia di Stato ha coordinato le diverse entità che compongono la macchina organizzativa, al fine di prevedere per tempo l’impiego di risorse specializzate atte a sostenere le esigenze per lo sbarco.

Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dal CPSA ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti, complessivamente ieri sono state movimentate quasi 500 persone, tra chi è stato fatto scendere, chi è subito partito e chi è stato traferito.

Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e tanti minori alcuni in tenerissima età.

Alle procedure hanno partecipato tra altri 40 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse,  dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza più ospitali.

La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati e oggi continueranno fino al termine delle procedure previste.

Considerati i numerosi egiziani e marocchini presenti tra gli sbarcati, il Questore della Provincia di Ragusa ha provveduto a respingerli ed a breve verranno accompagnati nei loro paesi d’origine.

 

LE INDAGINI

 

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in meno di 12 ore.

Lo scafista è stato individuato a bordo, dopo un sopralluogo della Polizia tra i migranti ancora presenti sull’unità navale.

Tra di loro vi erano decine di nord africani, elemento che chiaramente non ha permesso un’immediata individuazione del  tunisino, ma l’esperienza dei poliziotti ha comunque consentito di procedere al suo fermo.

Dopo i primi accertamenti immediati e qualche confidenza fatta da alcuni migranti ancor prima di scendere, i poliziotti hanno stretto il cerchio attorno al tunisino che di fronte alle responsabilità a lui attribuite ha confessato ogni particolare agli investigatori.

Sempre fondamentali le dichiarazioni dei migranti ascoltati come testimoni che hanno descritto le modalità del viaggio dalla partenza dal proprio paese d’origine all’arrivo a Pozzallo. Ovviamente hanno descritto il comportamento dello scafista e quello dei libici prima della partenza con i soliti trattamenti disumani nei loro riguardi.

Al termine delle indagini lo scafista veniva condotto in carcere a Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Mediamente i migranti hanno pagato 2.00 dollari cadauno, quindi all’organizzazione criminale sono andati circa 650.000 dollari.

La Polizia Scientifica nel contempo ha fotosegnalato tutti i migranti sbarcati e dai riscontri in banca dati, che contiene tutte le impronte digitali degli extracomunitari, è stato possibile appurare che il cittadino egiziano ABDEL MAASOUR Ibrahim nato il 19.01.1981 era già stato in Italia.

La Squadra Mobile avviava subito le indagini constatando che l’egiziano non solo era stato in Italia ma vi aveva anche vissuto per diversi anni commettendo vari reati, dallo spaccio di droga alla rissa.

Dagli accertamenti sulla sua posizione sul territorio nazionale, veniva inoltre appurato che l’uomo era già stato espulso con provvedimento del Prefetto di Roma ed accompagnato coattivamente dalla Polizia di Stato in Egitto nel 2012.

Considerato che la norma prevede l’arresto se prima dei 5 anni dall’espulsione viene tentato un nuovo ingresso, Abdel è stato bloccato dalla Squadra Mobile.

Contattato il Procuratore della Repubblica di Ragusa, l’egiziano è stato arrestato e una volta ultimate le fasi processuali sarà nuovamente espulso con accompagnamento coatto in Egitto.

 

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanna inflitte dell’Autorità Giudiziaria e già passate in giudicato.

 

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

 

Nel 2015 sono 85 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 199 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

 

 

 

 

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