È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ABBONARSI E’ FACILE MA FASTIDIOSO
30 Mag 2015 06:45
Carissimo Direttore,
La prego di pubblicare questa mia lettera che vuole segnalare uno dei tanti modi che alcune persone si inventano per sbarcare il lunario.
Alcuni anni fa ho cominciato a ricevere delle telefonate che insistemente mi invitavano ad abbonarmi a delle riviste a scopo di beneficenza. Al mio diniego l’insistenza si rivestiva di affidabilità perché mi si diceva che abbonandomi a queste riviste, pubblicate dall’Arma dei Carabineri, dalla Polizia , contribuivo a dare un aiuto agli orfani dei caduti vittime del terrorismo e della malavita.
Ho detto di sì, anche perché, mi si era assicurato che sarebbe stato solo per un anno.
A poco, a poco si sono aggiunte altre riviste dei Vigili del fuoco, della Protezione civile, della Polizia stradale. Io dicevo sempre di no, ma l’insistenza delle telefonate era proprio intollerabile e ad un certo punto cedevo per essere lasciata in pace, anche perché in quel periodo avevo ben altre preoccupazioni.
Gli abbonamenti di ciascuna rivista erano sempre al disopra dei cento euro, che dovevano essere consegnati al postino quando recapitava il primo numero, e mi arrivavano si e no due e tre numeri l’anno.
Mi si è cominciato a chiedere il rinnovo di un abbonamento pochi mesi dopo averlo fatto.
Ai miei dinieghi si è cominciato a rispondere che sarebbe stato l’ultimo anno.
Ho detto a chi telefonava (i contatti sono stati tenuti sempre per telefono) che non volevo più nessuna delle riviste, che non mi cercassero più.
Sono arrivata a non rispondere al telefono quando sul display appariva “anonimo”, a staccare il telefono nelle ore in cui presumevo l’arrivo di queste telefonate indesiderate, a chiudere il telefono appena sentivo la voce dell’eventuale operatore che si presentava con il nome di battesimo (vero?) e mi chiedeva come stavo.
Per due anni è continuata questa persecuzione, anche se, nel frattempo, avevo mandato una lettera di disdetta all’indirizzo segnato sulla busta dentro la quale arrivava la rivista in contro assegno.
Ieri, otto anni dopo questa lettera, ho ricevuto la telefonata di un anonimo (mi ha fatto capire che parlava per conto di un’agenzia di recupero crediti(!?) ) che mi comunicava una denuncia dell’Editore di queste riviste al tribunale di Milano per una somma di € 3.000 in quanto avrei dovuto disdire gli abbonamenti con lettera raccomandata all’Editore. Nella mia vita ne ho disdetto di abbonamenti con una semplice lettera o semplicemente non rinnovando!
Alla mia richiesta dell’invio di un documento scritto che avrei presentato ad un avvocato, mi ha risposto che l’avvocato costa troppo, potevamo metterci d’accordo, se pagavo il mio debito (ma che debito se non ho più ricevuto nulla dopo la mia disdetta telefonica e scritta?) mi avrebbero fatto uno sconto. Ho risposto che volevo assolutamente un documento scritto, e che mi rifiutavo di decidere al telefono su una cosa del genere.
Ieri, parlando con amici , mi è stato detto che non sono la sola ad avere a che fare con questa situazione. Le è chiedo, se è possibile , tramite Ragusa Oggi di venire a contatto con persone che stanno subendo le stesse pressioni per evitare di lasciarci intimidire e di intraprendere, se è il caso, azioni in nostra tutela.
Grazie per la sua disponibilità.
Cordiali saluti.
Laura Barone
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