UNA DIMORA TRA NEOCLASSICISMO E RISTRUTTURAZIONE.

Il muro quasi totalmente distrutto della Villa Tedeschi, il suo giardino immenso con un Ficus secolare, il vialetto della Cappella, sono stati la location per moltissimi giorni della mia infanzia.

 

Avevo poco più di dieci anni quando entrai per la prima volta dentro la “Villa dello Scaro”.

 

Salivo da una scala secondaria ed arrivata al primo piano, dovevo attraversare la stanza radendo il muro, per scansare la voragine dovuta al pavimento crollato. Da là arrivavo alla “stanza dei forni”, come la chiamavo e poi alla “stanza dei bambini”, nome dovuto alla stampa di giocattoli dipinta sulla porta di legno.

Poi passavo di stanza in stanza, passando in rassegna ogni affresco, ogni intarsio sul muro.

Salendo da una piccola scala a chiocciola, infine, raggiungevo il secondo piano, da cui si gode di una vista che arriva fin quasi al porto e, dalla parte opposta, a Cirica, nelle giornate più limpide.

Mi incuriosivano in modo particolare i fogli di giornale impolverati che si trovavano sul pavimento, tra calcinacci e pietre. Risalivano quasi tutti agli anni ’60.

 

Più di una persona mi aveva parlato delle prigioni, della fila di Madonne nella Cappella, che alcuni avevano giurato di aver visto piangere sangue ed anche di un fosso che conduceva ad un passaggio segreto che portava direttamente in piazza.

La mia curiosità da bambina mi ha spinto più di una volta ad avventurarmi da sola alla volta della Villa, per smentire o confermare quelle voci.

 

Tuttavia, la proprietà è rimasta in stato di abbandono per decenni ed in questo lungo periodo è stata depredata e privata di ogni decoro, oltre che danneggiata dai cedimenti in più punti della struttura.  

 

Poi i lavori di ristrutturazione di alcune delle sue ampie stanze, adesso adibite a biblioteca comunale.

 

La bellezza ed il fascino dell’antico presente nella Villa, seppur coperto da anni di fatiscenza, potrebbe essere apprezzata non solo dai miei concittadini, ma anche dai turisti, da chiunque voglia visitare una dimora del XIX secolo ed apprezzarne le fattezze.

 

Dalla Regione Sicilia arriva finalmente un finanziamento di 990 mila euro, grazie alla partecipazione al bando regionale dell’assessorato alle infrastrutture e mobilità.

Il Comune, inoltre, interverrà con ulteriori 110 mila euro, per un ammontare complessivo di 1 milione e 100 mila euro.

 

Grande soddisfazione viene espressa dal Sindaco Luigi Ammatuna e dall’assessore ai lavori pubblici Francesco Ammatuna.

 

“Abbiamo deciso di partecipare a questo bando– afferma l’assessore Ammatuna– perché era indispensabile recuperare Villa Tedeschi che rappresenta un importante patrimonio immobiliare ed artistico per la nostra città. Il finanziamento ottenuto permetterà di ristrutturare il primo piano che sarà recuperato anche negli affreschi; altri lavori interesseranno il recupero strutturale di una zona pericolante. Anche la parte esterna sarà sistemata: infatti, nella parte antistante la villa, sarà posto in opera il nuovo ciottolato e anche il muro di cinta frontale della villa sarà ripristinato. Sono davvero tante le opere pubbliche che stanno partendo in queste settimane– conclude Ammatuna- segnale inconfutabile del nostro impegno per migliorare, giorno dopo giorno, anche grazie all’interlocuzione regionale, l’aspetto della nostra splendida città”.

 

Credo che anche la me bambina avrebbe apprezzato. Nonostante il fascino dello scoprire la storia, saltando una tegola o scansando un burrone.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it