SULLA VICENDA DELLE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE CAMPO

Nessuna assoluzione e nessuna condanna si aspettino i cittadini dalla Commissione Trasparenza in merito al cosiddetto “caso Campo”, semplicemente perché la Commissione non svolge inchieste, ma cerca di chiarire solo alcuni aspetti di una vicenda che, invece, conserva tantissime ombre di carattere amministrativo e politico. Dunque, non si strumentalizzi la Commissione per fornire “alibi politici” al sindaco, per l’eventuale reintegro dell’assessore in Giunta: i 5 stelle risolvano da soli i loro problemi interni.

Una vicenda triste e complessa che ha sancito il criterio dei “due pesi e due misure” nei confronti di due gare dello stesso servizio, quello dei letturisti, espletate dal Comune nel 2014, che vede un capitolato redatto dalla mamma dell’ex assessore Campo, che inserisce la clausola di obbligatorietà di assunzione dei 3 letturisti “storici”, e quello del 2015, dove, invece, il capitolato, redatto da un altro funzionario, stabilisce l’assunzione “in via prioritaria” dei letturisti “storici”, purché siano “armonizzabili con le esigenze della nuova ditta”. E così, nel 2015, di “armonizzabile” è risultato essere solo il marito dell’ ex assessore, mentre gli altri due vengono palesemente discriminati e lasciati fuori, perdendo così, per il futuro, ogni prerogativa e ogni diritto a poter essere assunti da una nuova ditta.

Una vicenda che ci ha raccontato di “incontri al bar” fra i lavoratori, l’impresa e l’assessore; incontri in Comune fra gli stessi, dirigente e il funzionario, mamma dell’ex assessore, per discutere impropriamente dei “compensi” dei letturisti. Acclarate le dichiarazioni contraddittorie e discordanti fra i vari dirigenti, fra lavoratori e le due imprese; sindacalisti che smentiscono le dichiarazioni dell’impresa. Sancito l’utilizzo di 5 lavoratori assunti dall’impresa, in forza a “Garanzia giovani” per il servizio dei letturisti, i quali erano stati autorizzati solo per i servizi cimiteriali e, qualche giorno fa, sospesi e revocati dalla Regione stessa (pare che ci siano altri sei tirocini in quota alla stessa impresa). Sancite gravi colpe del Comune che “non ha vigilato” sull’utilizzo del personale né sulle assunzioni.

In merito alla vicenda abbiamo ascoltato, nell’ultima seduta della Commissione, l’assessore competente, Stefano Martorana, che rimanda tutte le responsabilità ai funzionari (compresa la mamma della Campo), dicendo che lui non avrebbe partecipato ad un incontro con i lavoratori!

Tutti i fattacci amministrativi vengono addirittura messi nero su bianco, dal neo dirigente Scrofani, nella risposta alla mia interrogazione, rimandandomi a ulteriori chiarimenti, a verifiche che si stanno attuando fra Inps, Ufficio del Lavoro e Regione. Ritengo appartenga alla sottoscritta il merito di aver innescato le verifiche e gli accertamenti: e se non ci fosse stata l’interrogazione? Sarebbe passato tutto in sordina.

Cosa ci si aspettava di più, dalla Commissione Trasparenza? Di quale “restituzione di decoro e dignità” parla l’ex assessore Campo? Qual è di preciso la “scatoletta di tonno” che i 5 stelle dovevano aprire al Comune? Quali prove cercavano i consiglieri pentastellati? Le impronte della Campo?

Due sole vittime in tutta questa “storiaccia”: Miciluzzo e Iacono, gli anelli più deboli della catena.

   
     
 

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