SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA A VITTORIA

L’avvio della raccolta differenziata nella nostra città presenta delle criticità oggettive che riguardano il decoro, la tutela ambientale e della salute pubblica. In particolare ci riferiamo al proliferare di micro discariche abusive che infestano l’intero territorio, dalle nostre periferie urbane alle contrade della fascia trasformata, a forte connotazione serricola.  Purtroppo, a nostro parere, il problema è drammaticamente strutturale e nonostante l’ installazione di telecamere da parte dell’amministrazione comunale, riteniamo che questi mezzi risultino oggettivamente insufficienti. Due aspetti delicati inducono la nostra associazione a fare una seria riflessione e a porre degli interrogativi a chi amministra. Vi sono centinaia di utenze cittadine che non hanno ritirato il kit per la raccolta differenziata; questi cittadini, probabilmente gli stessi soggetti che si sottraggono al pagamento della TARI,  come e dove conferiscono i propri rifiuti? Come si intende agire per stanare questi utenti? Il secondo ambito sicuramente più delicato, riguarda le migliaia di invisibili, che lavorano e abitano le nostre contrade di campagna; per quanto si sappia una volta tolti i cassonetti  questi soggetti, spesso dimoranti in abitazioni improvvisate, senza contratto di locazione ne di lavoro; in quale maniera smaltiscono i loro rifiuti? Che azoni si intendono mettere in campo per metterli nelle ondizioni di non delinquere? Il nostro territorio da anni già martoriato e scempiato  dall’abbandono di materiali inerti ed eternit, inquinato dalla diossina sprigionata da roghi di quintali di rifiuti, ha bisogno di soluzioni lungimiranti ed azioni celeri. Ben vengano le idee della città per la cartellonistica, chiesta da parecchi mesi, ma non nascondiamoci dietro alla “foglia di fico”!  Al fine di non determinare un cortocircuito, occorre un vero confronto fuori dallo sterile agone politico, ed affrontare i problemi per avviare delle urgenti azioni a tutela del territorio e della salute pubblica, altrimenii il fenomeno , attualmente fuori controllo, rischia di propagarsi a macchia d’olio.

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