SULLA LEGGE REGIONALE LIBERI CONSORZI E CITTÀ METROPOLITANE

“La situazione degli enti locali siciliani è già particolarmente complessa sotto il profilo finanziario, considerati i tagli ai trasferimenti, l’attuazione della riforma sull’armonizzazione contabile e il fatto che ancora nel 2015, sia lo Stato che la Regione Siciliana non hanno trasferito ai comuni un solo euro”.

A dichiararlo il Sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, commentando i contenuti della legge regionale sui liberi consorzi e le città metropolitane.

“La riforma sui liberi consorzi e le città metropolitane approvata dall’ARS” – aggiunge il Primo Cittadino nisseno – “presenta numerosissime criticità e problemi attuativi anche rispetto all’omogeneità territoriale dei nuovi enti e preoccupa non poco gli amministratori locali”.

“Il rischio” – continua Filippo Dolce, Sindaco di Aliminusa (PA) – “è quello di doversi fare carico anche dei non secondari problemi finanziari e gestionali delle ex province”.

“Se si decidesse di escludere dalla competizione circa 150 sindaci eletti nel maggio del 2012” – prosegue Dolce – “un percorso già così complesso, rischierebbe anche di essere minato da un difetto di partecipazione”.

“Le elezioni di secondo livello di liberi consorzi e città metropolitane” – dichiara Matteo Rizzo, Sindaco di San Vito Lo Capo (TP) – “non possono che prevedere la massima partecipazione non solo dei Consiglieri comunali ma anche del maggior numero di Sindaci possibile”.

“In un contesto così complesso che ha visto, nelle ex province, una prolungata fase di commissariamenti solamente un percorso ampiamente partecipato” – concludono i tre Consiglieri regionali dell’Anci Sicilia” – può dare qualche certezza in più sul funzionamento del nuovo assetto di governo del territorio”.

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