SUL DINIEGO MINISTERIALE ALLA PROROGA DELLA COMMISSIONE STRAORDINARIA A SCICLI

Accogliamo con soddisfazione l’annuncio della mancata proroga del regime di commissariamento straordinario a Scicli, proroga che in tutta evidenza era stata chiesta dai commissari e che i fatti recenti e meno recenti non possono riconnettere a  ragioni di pubblica utilità.

Poniamo in evidenza che solo poche settimane or sono il ministro dell’Interno, in visita a Modica per ragioni personali, affermava che lo scioglimento del Consiglio Comunale della nostra Città era stato un atto doloroso, ma doveroso.

Si tratta perciò di un ripensamento che certamente trova una delle sue motivazioni nella sentenza chiara e inequivocabile con la quale si è concluso il processo penale presso il Tribunale di Modica, la quale nega la presenza di infiltrazioni mafiose a Scicli nei noti fatti e, cosa di assoluta importanza, nella condotta del Primo Cittadino, completamente scagionato da ogni accusa.

Siamo ancora più convinti che il ruolo decisivo nel cambio di rotta ministeriale sia stato ricoperto dai Cittadini di Scicli, i quali superando ogni distinguo legato all’appartenenza di partiti o movimenti, hanno saputo reagire con prontezza e competenza all’ingiusto provvedimento e alla gestione inadeguata della città da parte della Commissione Straordinaria, dapprima cercando la giusta interlocuzione, poi, visti i risultati, informando ripetutamente formalmente gli Organi superiori.

Il provvedimento ministeriale mostra quanto sia indispensabile l’azione pronta e competente della Società Civile nell’affermazione dei diritti di una comunità, specie quando le locali rappresentanze istituzionali rimangono silenti nei momenti di difficoltà per divenire  leste a farsi sentire a cose fatte.

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