SITUAZIONE ECONOMICA SPM

Gentile Sindaco,

Sig. Antonio Guastella, presidente SpM;

 

ho avuto modo di leggere alcune dichiarazioni su «La Sicilia» di sabato 30 luglio, a pagina 39. Un grande titolo: «Nessuno è stato o sarà licenziato», e un sotto-titolo: «Botta e risposta. Il sindaco Abbate interviene sulla situazione di Servizi per Modica, in seguito all’interrogazione posta dalla consigliera Pd Ivana Castello».

Ciò che mi tranquillizza è la risposta del sindaco, il quale afferma, cito testualmente:

 

«Non abbiamo licenziato e non licenzieremo nessuno. Ci interessa solo salvare l’azienda ricorrendo agli ammortizzatori sociali, tra cui il prepensionamento.»

 

E’ inutile dirle, caro sindaco, che io sono già in posizione di allerta e presidierò la situazione sin ché non sarà risolta con soddisfazione di tutti. Intanto quel che lei ha detto è un primo risultato e non ho dubbi sulla sua buona fede. Anche se ha detto che vuol salvare solo la società. Mi riferisco a un virgolettato che prima appare nel sottotitolo dell’articolo e poi in esordio del testo, con marginali differenze. Le ricordo entrambe le versioni:

 

«Ci interessa solo salvare la società»

 

«Ci interessa solo salvare l’azienda ricorrendo agli ammortizzatori sociali tra cui il prepensionamento».

 

Ora, senza fare molti sforzi, avrebbe dovuto dire, in modo esplicito, che qui interessa salvare 98 posti di lavoro. Su tutto il resto è meglio stendere un velo pietoso.

Ciò che però mi ha colpito è la dichiarazione del dottore Guastella:

 

«Le solite illazioni strumentalizzate che puntualmente arrivano a screditare la municipalizzata e creano panico e comprensibile apprensione nei lavoratori. (…) Non mi alzo una mattina e decido di mandare a casa i dipendenti. (…) Non capisco quindi questi allarmismi inutili che vengono diffusi tra la gente.»

 

Le solite illazioni strumentalizzate? E da quando io, Ivana Castello, ho presentato interrogazioni strumentali? Guastella me ne dica una. E se sono state strumentalizzazioni perché non ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica? Dica apertamente, attraverso le colonne di questo stesso giornale o in Procura della Repubblica, quali sono state le strumentalizzazioni che mi addebita. E queste strumentalizzazioni screditano la municipalizzata? La municipalizzata viene screditata, purtroppo accade spesso, per talune manovre finanziarie non proprio chiare. Viene screditata perché si manifesta difficile nel mostrare i documenti di amministrazione, non certamente da quanto ho detto e scritto io.

L’affermazione mi ha imposto di rivedere la lettera dello stesso Guastella. Ha detto che io ho strumentalizzato, ma se, per caso, quanto ho detto lo avesse scritto lui, che figura ci farebbe? Due qui sono le cose: o non ho saputo leggere io o non ha saputo scrivere lui. Vediamo un attimo:

 

a pagina 1 della lettera n. 1434 del 26 luglio è scritto:

 

«in conseguenza dell’aggravamento delle condizioni aziendali ed alle necessarie quanto indispensabili azioni di risanamento da avviare (…)» si perviene nella «determinazione di porre in mobilità n° (…) 39,6 unità del personale occupato».

 

Che significa porre in mobilità 39,6 unità del personale occupato? Secondo la legislazione vigente (Decreto lgs. 14 settembre 2015, n. 148 e legge finanziaria 2016) significa garantirgli un reddito per un periodo che si ritiene, legalmente, necessario a trovarsi un altro lavoro. Due sono, dunque, le possibilità per la SpM: o amplia la scala di produzione per giustificare la permanenza di queste 40 persone, o tutte e quaranta sono già a casa. Dico questo in base a quanto scritto dallo stesso presidente della SpM. Ovviamente occorre darne comunicazione ai sindacati interessati, e ciò è stato fatto con la stessa lettera da me commentata, e occorre dar luogo a un tavolo di trattative e, in qualche modo, a un accordo sindacale.

Continuiamo:

 

alle pagine 2 e 3 si precisano alcuni piani:

 

1°) il servizio di depurazione sarà condotto da 2 anziché da sette unità a tempo pieno. Le altre cinque unità che fine faranno? Io me lo sono chiesta ma la lettera non lo spiega;

2°) due unità, il testo non è chiaro, pare si intenda espellerle dal settore amministrativo;

3°) il servizio di pulizia degli immobili, da 30 unità di cui 19 a tempo parziale, andrebbe ridotto a 7 operai a tempo pieno. Si presume, dunque, l’espulsione di 23 soggetti di cui 4 a tempo pieno e 19 a tempo parziale. Chi saranno i sette non è dato sapere, né voglio saperlo. Espulsione eventuale sempre dopo la mobilità;

4°) il servizio cosiddetto polivalente passa da 41 a 17 unità a tempo pieno. Non mi dilungo nella distinzione tra part-time e full-time;

5°) il servizio di scuolabus passerebbe da 31 a 6 unità.

 

Tutti i lavoratori sostanzialmente (o formalmente) espulsi, trascorso il tempo di mobilità, diciamo così retribuito, che fine faranno?

 

Si esclude, apertamente, a pagina 3, che il Comune possa attribuire ulteriori incarichi di lavoro; e a pagina 5, in corrispondenza del numero 9, si parla di:

 

«modalità e tempi di pagamento concordati relativamente alle spettanze di fine rapporto compatibilmente con l’attuale condizione finanziaria societaria».

 

Come deve intendersi quest’espressione secondo il dottor Guastella?

 

Concludo osservando che se c’è una strumentalizzazione, questa non è certamente mia. Quanto meno, ciò che ho appena prospettato lo ha scritto Guastella. Io mi sono limitata a leggerlo.

Le pongo, a lei signor sindaco, solo un quesito: quale destino attende queste quaranta persone, trascorsi i mesi di mobilità e permanendo le attuali condizioni economiche della SpM?

 

 

 

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