RAGUSA FIGLIA DI UN DIO MINORE

 

Abbiamo appreso stamattina la decisione di Unicredit (la banca più diffusa in Sicilia) di chiudere la Direzione provinciale di Ragusa, trasferendo il centro decisionale a Siracusa. L’ennesimo colpo dunque, sferrato ad una realtà imprenditorialmente molto viva, nota come un’isola nell’isola, trattata già da qualche tempo con inspiegabile sufficienza e superficialità.

L’intenzione di “scaricare” Ragusa, nonostante l’innegabile qualità e quantità dell’attività economica prodotta in provincia, in termini percentuali di gran lunga superiore a quella delle altre realtà  siciliane, era già stata palesata con l’indifferenza con cui sono state gestite altre penose vicende, i cui protagonisti tristemente noti, sono stati coinvolti in episodi su cui la banca avrebbe avuto l’obbligo morale di intervenire.

Non stupisce che una banca tanto distratta da non intervenire in casi tanto gravi  fino al punto da mettere in dubbio la fiducia che la clientela ripone  nella correttezza del servizio offerto, stia completando il suo processo di  disinteressamento della provincia di Ragusa con la sottrazione dei centri decisionali e con la conseguente necessità per tutti gli operatori commerciali di recarsi a Siracusa per definire le proprie pratiche. Nel frattempo i tempi di intervento si allungano e agricoltori e imprenditori “muoiono”.

Da lungo tempo evidenziamo l’importanza che riveste Unicredit nell’economia della provincia avendo accorpato e sostituito i vecchi istituti di credito siciliani: Banco di Sicilia e Sicilcassa. Una banca fortemente radicata nel tessuto sociale ed economico che per decenni ha raccolto risparmi nella nostra terra decide di defilarsi proprio in un momento nel quale avrebbe potuto espandere le proprie quote di mercato garantendo il sostegno creditizio a tutta la zona.

Rispetto a questa scelta non faremo mancare la nostra ferma reazione, attivando tutti gli strumenti a nostra disposizione affinchè agli abitanti di questa terra sia assicurato un futuro economico.

Auspico che tutti i sindaci iblei  e le istituzioni preposte, facciano sentire la loro voce, fino ad arrivare ai vertici della banca e impedire questo ennesimo “colpo maldestro”.

On. Francesco Aiello

Consigliere comunale e candidato sindaco.

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