PROMETTENTE E PROLIFICO LO STATO DELLA RICERCA SULLE CELLULE STAMINALI

Il mondo della ricerca biologica sulle cellule staminali è in continua evoluzione e ricco di nuove scoperte che promettono alla medicina terapie e modalità d’intervento impensabili ed inesplorate  fino a qualche anno fa.

«Singapore, Italia, USA, Giappone e Israele mostrano il più alto livello di attività nel campo della ricerca sulle cellule staminali»: è quanto si legge sul rapporto Stem Cell Research redatto dalla EuroStemCell (costituita da quasi un centinaio di laboratori europei che fanno ricerca sulle staminali), da Elsevier (che pubblica migliaia di riviste scientifiche) e dall’università di Kyoto con il professor Yamanaka vincitore,  insieme al collega Gurdon, del Premio Nobel per la Medicina 2012  proprio per gli studi sulle staminali.

Il nostro Paese quindi è all’avanguardia in questo settore nonostante i tagli alla ricerca, la fuga di cervelli ed il polverone mediatico sull’eufemisticamente controverso metodo Stamina, riguardo al quale ricordiamolo,  la Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali (ISSCR) e  il suo presidente, lo stesso Yamanaka, da subito si erano espressi negativamente  mostrando preoccupazione per l’uso di una terapia ‘non provata’ a base di staminali: «la decisione di somministrare un trattamento non dovrebbe essere presa al di fuori di una sperimentazione clinica controllata, senza dati sulla sicurezza e l’efficacia». Un altro messaggio chiaro è arrivato la scorsa settimana quando la ISSCR ha premiato con il ‘Public Service Award’ tre ricercatori italiani “antiStamina” per «il loro recente impegno nel dibattito pubblico e politico in Italia  in cui hanno sostenuto la necessità di rigorosi standard scientifici e medici e di un controllo stringente da parte degli enti regolatori nell’introduzione in clinica di nuovi trattamenti a base di cellule staminali». Anche Nature, una delle più autorevoli riviste scientifiche del mondo, lo scorso mese si è nuovamente pronunciata con fermezza riferendosi al metodo Stamina: «Il fiasco delle staminali deve essere fermato. Il ministro della Salute italiano deve agire nell’interesse pubblico e fermare la crescente incertezza in merito al trial governativo su una terapia controversa».

Secondo praticamente la totalità della comunità scientifica il metodo non ha fondamento, mentre altri e tanti sono gli studi da perseguire, quelli cioè che hanno una valida base scientifica e i cui protocolli risultino riproducibili e con tutti i dettagli noti. Nel raport leggiamo: «Tra il 2008 e il 2012 la ricerca sulle staminali, in termini di volume di pubblicazioni, è cresciuta il doppio, il 7%, rispetto alla crescita media mondiale del settore ricerca, pari al 2,9%. Solo nell’area delle staminali pluripotenti indotte (IPS), il tasso di crescita annuale dal 2008 è del 77%, con le pubblicazioni, tra le più citate, schizzate da 108 a 1061 nel giro di quattro anni. Le IPS hanno rappresentato un cambio di passo nell’individuazione e sperimentazione di nuovi farmaci”. Sempre nel rapporto, Yamanaka dichiara: «Le IPS sono molto importanti in medicina perché ci permettono di ottenere, sia da persone sane che malate, differenti tipologie di cellule, che possono essere poi usate come modelli sperimentali di malattie, ad esempio la degenerazione maculare o il Parkinson, per la messa a punto di farmaci innovativi».

Le IPS permettono di «bypassare tutti i problemi etici legati agli esperimenti sugli embrioni. Prendendo cellule adulte e ringiovanendole fino a uno stadio di simil-staminali si ottengono cellule in uno stadio che può permettere di ottenere gli stessi risultati possibili con le ‘cellule bambine’. Per chi parte dall’idea che l’embrione è una persona, questi studi consentono di evitare esperimenti, e quindi in ultima analisi la distruzione degli embrioni ai fini della ricerca» (Comitato Nazionale di Bioetica).

Di qualche giorno fa è un risultato sensazionale ad opera del Karolinska Institutet dove è stata  messa a punto una tecnica che rivoluzionerà la medicina rigenerativa.

Si tratta del raggiungimento di una nuova pietra miliare sia in campo scientifico che etico: i ricercatori svedesi sono riusciti a  generare cellule staminali embrionali umane senza distruggere gli embrioni: «Ora possiamo coltivare le staminali in un ambiente chimicamente definito e di qualità clinica. Ciò significa che è possibile produrre cellule staminali embrionali su larga scala, con la precisione richiesta per la produzione farmaceutica. Grazie a questa tecnologia la fornitura di staminali embrionali umane non sarà più un problema. Sarà possibile creare una banca dove le cellule staminali possono essere abbinate per tipo di tessuto, per evitare il rigetto nei trapianti».

Questo risultato è importantissimo poiché fino ad oggi era possibile ottenere le staminali embrionali  “sacrificando” gli embrioni in vitro “eccedenti”, quelli cioè che non venivano impiantati. Con questa nuova tecnica si preleva invece una singola cellula dell’embrione nello stadio ad 8 cellule (come per un normale test genetico preimpianto) che permette all’embrione di sopravvivere e di potersi eventualmente sviluppare in futuro. La novità consiste nell’essere riusciti ad ottenere da questa singola cellula un numero enorme di cellule embrionali umane  tramite una innovativa coltura, scevra da contaminazioni, su una matrice a base di una proteina umana chiamata laminina Ln-521. (Nature Communications ; Clonal culturing of human embryonic stem cells on laminin-521/E-cadherin matrix in defined and xeno-free environment. Published 27 January 2014).

 

Il ruolo ‘terapeutico’ delle IPS e delle staminali in genere è sempre più tangibile. Molti e straordinari i risultati recentemente ottenuti, alcuni dei più importanti anche in Italia come quello dell’Istituto milanese San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (TIGET) che ha riportato esiti positivi su sei bambini con malattie genetiche rare quali la sindrome di Wiskott-Aldrich e la leucodistrofa metacromatica (vedi: Sorprendenti risultati nella lotta alle malattie genetiche), e quello sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Dalle staminali e dalle IPS  sono stati “fabbricati” molti tipi di tessuti quali quello polmonare (Ottenuti tessuti polmonari da cellule della pelle),  cartilagineo ecc… ed anche miniorgani in vitro come fegato, reni ed un minicervello di soli 4mm.

Sono tutti risultati sorprendenti perchè questi nuovi traguardi gettano definitivamente le basi della medicina rigenerativa che presto consentirà di riparare i “pezzi” danneggiati; inoltre tali tessuti e miniorgani forniscono il notevole vantaggio di sperimentare ‘in provetta’ i nuovi farmaci ed indurre su di essi le patologie da studiare.

                                                                         

 

 

 

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