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PIANO SPIAGGE. ANCORA UN RINVIO. MANCA UN’AUTOCERTIFICAZIONE DI POSIZIONE
10 Dic 2015 07:43
Ancora un rinvio del punto relativo alla votazione della condivisione del piano spiagge che non è stato posto nelle condizioni di essere affrontato in quanto è mancata un’autocertificazione di posizione di compatibilità o meno, quella del consigliere Massimo Puccia, che rischia di inficiare, ove incompatibile, l’iter che ha portato sino al civico consesso l’atto deliberativo. Nel corso della seduta il consigliere Peppe Stracquadanio ha presentato la sua dichiarazione di compatibilità a trattare l’argomento.
Una nota di diffida sarà recapitata, da parte della presidenza del consiglio comunale, al consigliere perché produca l’autocertificazione entro le ore 14.00 di lunedì 14 dicembre giorno in cui il consiglio comunale è stato rinviato, alle 19.00, per ritrattare l’argomento.
Presenti venti consiglieri la seduta è presieduta dal vice presidente Michele Polino che chiede una sospensione di cinque minuti del consiglio per raccordarsi con il segretario generale atteso che per la trattazione del punto relativo al piano spiagge non sono state depositate due autocertificazioni, di compatibilità o meno, e quindi deve capire se l’argomento può essere affrontato con i crismi della legittimità.
Il consigliere Carmelo Cerruto chiede di sapere quali sono le autocertificazioni mancanti. Tutti i consiglieri devono depositare l’atto e capire se entro dieci minuti si riescono ad avere quelle mancanti.
Sollecitato dal consigliere Vito D’Antona il presidente della seduta riferisce che i consiglieri che non hanno ancora depositato l’autocertificazione sono Massimo Puccia e Giuseppe Stracquadanio.
Il consiglio viene sospeso. Alla ripresa sono presenti ventitré consiglieri. Il Presidente della seduta informa che è stata depositata l’autocertificazione del consigliere Peppe Stracquadanio che ha dichiarato la sua compatibilità a trattare l’argomento, quindi il punto può essere trattato.
Il consigliere Carmelo Cerruto rileva che mancandone una di autocertificazione il civico consesso non può andare avanti. Il presidente della seduta informa che anche i componenti dell’amministrazione hanno depositato l’autocertificazione.
Il consigliere Piero Armenia rimane fermo nella sua posizione nel senso che ci vogliono tutte le trenta certificazioni depositate e comunque si rende conto che il consiglio comunale non si può bloccare e chiede lumi al segretario generale come uscire fuori dall’impasse.
Il segretario generale riferisce che il presidente del consiglio comunale aveva chiesto ai due consiglieri di presentare l’autocertificazione per verificare l’esistenza o meno di conflitti di interesse. Manca solo quella del consigliere Massimo Puccia, visto che il presidente della commissione urbanistica, Peppe Stracquadanio, ha presentato la sua. Il presidente del consiglio può proporre un parere all’assessorato regionale agli enti locali; sui lavori consiliari non esiste una norma ben precisa che disciplina cosa fare in questi casi.
Ritiene comunque che non è nelle condizioni di dare una risposta definita.
Il consigliere Vito D’Antona evidenzia la delicatezza dell’argomento atteso che sul consiglio potrebbe pesare un caso di incompatibilità.
Il consigliere Peppe Stracquadanio, che è il presidente della commissione urbanistica si è preso più tempo rispetto agli altri per depositare l’autocertificazione, termine previsto il 2 di dicembre, perché sicuramente avrà guadato bene le carte che lo riguardano.
Ribadisce che sono necessarie le dichiarazioni di incompatibilità dei trenta consiglieri perché la persona che non lo ha fatto, ha partecipato alle sedute del consiglio comunale; la legge impone che non possa partecipare alla discussione. Precisa che per amministratori si intendono consiglieri comunali e amministratori e la questione è necessaria per tutelare la legittimità dell’atto. La maggioranza può assumersi ogni responsabilità compresa quella penale di trattare il punto. Ribadisce che se mancano tutte le autocertificazioni non si può procedere oltre. Al consigliere ostinato a non presentare l’autocertificazione si proceda per diffida. Se la questione viene messa ai voti uscirà dall’aula perché non intende partecipare al voto.
Il sindaco, Ignazio Abbate, valuta che la questione è politica atteso che c’è un consigliere che intende paralizzare i lavori d’aula e non procedere ad andare avanti sul punto. In questo modo il consigliere non fa gli interessi della città. Chi ha interessi in città non può pretendere di fare il consigliere comunale.
Un atto di pianificazione importante e strategico per lo sviluppo dei centri balneari che si intendono disciplinare con regole ben precise non si può bloccare in questo modo.
Oltre la diffida al consigliere non c’è nulla perché non c’è una sanzione. Quindi si tratta di una procedura inutile.
Bisogna prendersi le responsabilità. Continuando in questo modo l’argomento non va avanti e si rafforza la posizione di chi non intende depositare l’autocertificazione. Valuta che i dubbi sono trasversali rispetto alla votazione dell’atto; però ritiene palese l’intenzione di paralizzare l’atto.
Il consigliere Carmelo Cerruto crede nello strumento della diffida e va applicato nei tempi congrui; il piano spiagge ha la stessa valenza di un piano regolatore generale; invita il segretario generale ad approfondire la materia.
Il consigliere Peppe Stracquadanio dichiara che il consigliere D’Antona sottovaluta la sua intelligenza e se fosse stato in condizioni di incompatibilità non avrebbe partecipato alle riunioni della commissioni; ha presentato l’autocertificazione solo oggi, peraltro entro i termini previsti, perché non è stato in condizione di farlo prima attesi gli impegni di lavoro. Peraltro oggi il consigliere Massimo Puccia non è presente e quindi non vede problemi a trattare il punto.
L’assessore all’urbanistica, Giorgio Belluardo, valuta che si è fortemente in ritardo nell’approvazione della delibera. La legge regionale sulla materia è vecchia di dieci anni e quindi oggi c’è la necessità e quindi la responsabilità di votare la delibera di consiglio che esprime una condivisione, e non si deve dunque approvare visto che tale facoltà è dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente. E’ un iter completamente inverso rispetto al PRG. E’ si meraviglia dell’atteggiamento del consigliere Cerruto che pur conosce la procedura.
IL consigliere Andrea Caruso ribadisce che il presidente non può assumersi la responsabilità di mettere a votazione il punto e invoca cautela. Il segretario generale non ha dato un parere definito. La discussione di un atto che potrebbe essere inficiato ritarderebbe veramente la condivisione del punto.
Il consigliere Piero Armenia condivide gli interventi del sindaco e dell’assessore Belluardo ma vuole capire se c’è una procedura che assicuri un voto sereno in aula.
Il segretario generale ribadisce il discorso fatto prima. Se il consigliere assente oggi si dichiara incompatibile, dopo avere partecipato alle sedute precedenti, nasce un problema.
Il consigliere Andrea Rizza replicando a sindaco e assessore Belluardo dice che la forma è sostanza e quindi non si tratta solo di una condivisione come se si trattasse di una cosa ininfluente; si tratta di un argomento molto delicato.
L’assessore Giorgio Belluardo cita la legge con la quale da un iter della formazione amministrativa dell’atto: formazione da parte della Giunta, condivisione del consiglio comunale e quindi adozione da parte dell’ATA (assessorato regionale territorio ed Ambiente).
Il consigliere Vito D’Antona sostiene che l’assessore Giorgio Belluardo ripete da cinque sedute l’ininfluenza delle incompatibilità perché si tratta solo di una condivisione: ma si tratta sempre di una delibera che è il riferimento della legge. Fa notare che se il consigliere rileva la sua incompatibilità l’atto è già inficiato: l’amministrazione dovrà ritirare il punto e ricominciare l’iter dell’argomento.
Rispetto al consigliere comunale inadempiente bisogna fare un’azione di diffida con mora e ove non dovesse rispondere alla diffida si dichiara incompatibile con tutte le conseguenza del caso.
Il consigliere Giovanni Scucces denuncia un teatrino visto che si sta facendo un processo ad un consigliere assente che potrebbe essere peraltro compatibile. Valuta che sia un atto di pianificazione del territorio e non solo di condivisione: si tratta di un processo edificatorio del territorio. Non si ritiene tranquillo nel voto e comunque opera nell’interesse della città. Condivide un’azione di diffida nei confronti dei consiglieri e non può passare il messaggio che questo civico consesso vuole rinviare di cinque giorni l’adozione del punto.
C’è la necessità di votare un atto corretto e soprattutto fatto bene. Quindi propone il rinvio e adottare l’atto di diffida nei confronti del consigliere comunale.
Il presidente dell’assemblea a questo punto propone all’amministrazione di ritirare il punto atteso che non sappiamo se il consigliere è compatibile o meno.
Il consigliere Giuseppe Stracquadanio ribadisce che il consigliere Massimo Puccia è assente e non conosciamo i motivi dell’assenza e quindi potrebbe essere nelle condizioni di non presentare l’autocertificazione peraltro non ha partecipato ai lavori della seconda commissione.
Il consigliere Tato Cavallino ribadisce che la presenza fisica per mandare l’autocertificazione non è necessaria: molti l’hanno inviata per pec. La verità è che il consigliere deve conoscere le sue condizioni di incompatibilità rispetto ai suoi doveri nei confronti della città. Se l’atto si rimanda di una settimana non cambia nulla. Condivide la posizione del presidente della seduta; non si può rischiare di invalidare il punto davanti alla Regione siciliana.
Il consigliere Piero Covato ritiene che le cose vengano fatte bene. Si sono chieste le autocertificazioni e sono arrivate, tranne una. Tutti però hanno interesse a portare avanti l’argomento. Si può rinviare la discussione sul punto di quattro giorni e in quella sede si deciderà sul da farsi. Si sono perse delle sedute su questo argomento e rinuncia al gettone di presenza, a causa di questa situazione,e invita tutti i consiglieri a farlo con destinazione beneficienza. Propone un rinvio del consiglio comunale pere lunedì 14 dicembre.
Il presidente della seduta ribadisce la rinuncia al gettone di presenza e rinvia il consiglio comunale a lunedì 14 dicembre alle ore 19.00.
Data entro la quale alle 14.00 il consigliere sarà diffidato a presentare l’autocertificazione.
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