PER SAC IL FUTURO DI COMISO È SOLO NELL’INTEGRAZIONE CON CATANIA

Come era stato annunciato, si è svolta, lunedi mattina, a Catania, la conferenza stampa dei vertici della SAC, negli uffici della società all’interno della struttura aeroportuale etnea.

La società di gestione dello scalo di Fontanarossa, in qualità di socio di maggioranza, tramite Intersac, della Soaco, omologa per il nuovo aeroporto ‘Vincenzo Magliocco’ di Comiso, ha voluto intervenire sulle polemiche sollevate dal Presidente SAC, il ragusano Taverniti, in merito alla inaugurazione e apertura dello scalo comisano che attualmente è operativo ma senza alcun contratto con società di navigazione aerea, come lo sarà, almeno per altri due mesi.

Per quanto defilato, durante la cerimonia di inaugurazione, in cui facevano gli onori di casa il Sindaco di Comiso Alfano e il Presidente Soaco DiBennardo, Taverniti aveva avuto modo di esternare ai giornalisti intervenuti, le sue perplessità in ordine alla apertura di un aeroporto in assenza dei contratti di volo, situazione che graverebbe pesantemente sui bilanci, si tratterebbe solo di uno spreco.

Stamane, l’Amministratore Delagato della Sac, ing. Gaetano Mancini, affiancato dal Presidente Taverniti, da Salvatore Bonura per Intersac e dal suo direttore generale, Renato Serrano, ha di fatto ribadito il tono delle dichiarazioni di Taverniti, dicendo testualmente: “ Non è affatto necessario polemizzare, ma occorre approfondire le questioni. Noi abbiamo avuto sempre una posizione molto chiara, aprire un aeroporto senza che ci siano voli operativi perché mancano i contratti firmati è una cosa sbagliata”

Pienamente condivise, quindi, le esternazioni di Taverniti, che tante proteste avevano suscitato in terra iblea.

Mancini non si è però fermato a queste dichiarazioni, e ha affermato che è indispensabile una integrazione efficiente dei due scali per far sì che Comiso possa diventare una occasione di effettivo sviluppo per la parte orientale della Sicilia, aggiungendo che come Catania è l’aeroporto della provincia di Ragusa, così Comiso lo è di quella di Catania. E’ necessario perseguire un sistema integrato per il territorio, all’insegna di scelte condivise. Al riguardo ha fatto notare come è stata ben accolta la notizia che da Ragusa era stata indirizzata una notevole somma per lo sviluppo delle attività commerciali di Comiso, per quanto quei soldi potevano essere spesi più razionalmente per ulteriore attività promozionale.

Intervistato dai giornalisti, il Presidente Taverniti ha confermato i contatti con una grande compagnia per un collegamento con Roma, già da agosto, con AIR ONE per Milano, a settembre, mentre continuano i contatti con Tunisair per alcuni collegamenti con il nord Africa.

Rivedendo gli esiti della conferenza stampa, sembrerebbe tutto a posto per il Vincenzo Magliocco, a parte qualche piccola incertezza sulla gestione, da parte del socio di maggioranza, e a parte l’attesa per una piena e definitiva operatività dello scalo.

Ma sono proprio questi particolari che fanno riflettere sulla situazione.

Viene da chiedersi, come è logico, trattandosi di società che si avvalgono, anche indirettamente, di soldi pubblici, chi comanda nella SOACO e chi è incaricato dei contatti per la stipula dei contratti.

E’ il socio di maggioranza che può intervenire quando crede o i poteri del Consiglio di Amministrazione sono sovrani, almeno fino a quando è in carica ?

Tutti parlano di riunioni e di contatti, ma gli interlocutori sono sempre gli stessi, non si dà una immagine appropriata se tutti si arrogano il compito di concludere trattative.

In ogni caso, non dovrebbero prevalere maggiormente le inevitabili conoscenze e la lunga esperienza dei catanesi in questo genere di contatti ?

E fino a che punto l’esperienza di noi provinciali può controllare che SAC non dirotti verso Catania eventuali importanti trattative naturalmente dirette verso Comiso ?

Fino a che punto la SAC è disponibile a mettere sullo stesso piano gli interessi di Fontanarossa e del Magliocco ?

IL Magliocco sarà considerato un figlio naturale o adottivo ?

E delle voci che vorrebbero un contenimento delle attività al fine di provocare una svalutazione delle strutture aeroportuali in modo da favorire l’acquisto da parte di privati facenti capo a potentati economici , cosa ci può essere di vero ?

Per rispondere a queste domande non bastano solo la voglia di mettere da parte le polemiche o lo strepitare mediatico delle organizzazioni datoriali, occorrerebbero, cosa ancora non vista, esperti in materia aeroportuale, in flussi di traffico aereo, commerciali e turistici, con specifiche competenze, comunque, per le attuali esigenze del nostro aeroporto.

Naturalmente, se sono assunti da SOACO, dovranno rispondere a SOACO, se vengono da Catania, di origine SAC o INTERSAC, risponderanno a chi di dovere.

Come avrebbe detto Sherlock Holmes, ‘elementare, Watson !’

 

 

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