P.A: DA CUSTODI A PULIZIE, SOLO ACQUISTI CENTRALIZZATI

 

L’obbligo per gli enti locali di ricorrere ai “soggetti aggregatori” per gli acquisti nei settori pulizia, vigilanza, guardiania, manutenzione e facility management degli immobili, che scatterà il prossimo 9 agosto, è un piccolo passo verso il miglioramento della spesa ma ancora non basta. I risparmi che la novità dovrebbe garantire sono ancora lontani dal coprire i 30 miliardi di euro di sprechi negli acquisti pubblici fatti registrare ogni anno dalla Pubblica Amministrazione. Lo afferma il Codacons, che denuncia come gli enti locali riescano spesso ad eludere i prezzi centrali fissati dalla Consip.

Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons denuncia : dalla benzina ai computer, passando per telefonini e carta, gli enti pubblici centrali e locali sono riusciti finora ad eludere con facilità le convenzioni e acquistano a prezzi ben superiori rispetto a quelli stabiliti dalla Consip.  In base ai conti elaborati dal Codacons su dati del Tesoro, gli enti pubblici arrivano a spendere il 13,6% in più per i carburanti, il 25,8% in più per un personal computer, il 22,6% in più per la telefonia, il 38% in più per una fotocopiatrice, fino ad arrivare al 68,2% in più di spesa per una stampante. 

La strada per ridurre gli sprechi – conclude Tanasi – è ancora molto lunga: occorre tagliare gli sperperi in  tutti gli acquisti  pubblici e azzerare i 30 miliardi di euro sprecati ogni anno, soldi che vengono ingiustamente sottratti alla collettività. 

 

 

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