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“NON SCADO”: QUANDO LO SPRECO DIVENTA RISORSA
05 Nov 2015 08:20
Si chiama “Non scado” il progetto avviato mesi fa da Legambiente, in collaborazione con le associazioni di volontariato Vo.Cri. e Mecca Melchita e che, adesso, si avvale del concreto supporto della sezione Ascom di Ragusa.
L’iniziativa è stata presentata in conferenza stampa dal Presidente dell’Associazione dei Commercianti, Salvo Ingallinera, da Claudio Conti, in rappresentanza dell’Associazione degli ambientalisti e da Salvatore Criscione e Giancarlo Pannuzzo per il Vo.Cri.
“Non Scado” – ha spiegato Conti – “è un mercato dove, per favorire gli indigenti, gli ultimi, non bisogna sprecare neppure un minuto e neanche un prodotto, trasformando lo spreco in risorsa. Il recupero dei beni alimentari, ma non solo, rimasti invenduti per le ragioni più varie ma ancora perfettamente salubri e utilizzabili, diventa così una fornitura di un servizio: per chi li produce, cioè le imprese commerciali;per chi li consuma, i bisognosi attraverso gli enti di assistenza; per le istituzioni pubbliche che ne conseguono benefici indiretti, sociali ed ambientali, vedendo diminuire il flusso di rifiuti in discarica e migliorando l’assistenza alle persone svantaggiate, con conseguenti risparmi”.
“Siamo stati coinvolti in questo processo” – ha sottolineato Ingallinera dell’Ascom – “soprattutto per quanto attiene l’aspetto dei beni non alimentari. Tutto ciò che rientra in questa fattispecie, prima veniva distrutto, in quanto non vendibile. Si chiedeva un’autorizzazione speciale alla Guardia di Finanza, quantomeno per recuperare l’Iva. Oggi, invece, aderendo a questo progetto, resta sempre una operazione a costo zero per gli operatori commerciali, che possono diminuire di un poco la propria imposta. Nel frattempo, il bene sarà utilizzato da chi ne ha bisogno. Quindi, attraverso uno slogan, possiamo senz’altro dire: meno sprechi e più riutilizzo”.
“Questa iniziativa, a cui abbiamo fornito il nostro supporto” – spiega il Presidente Criscione – “la uniamo alle numerose altre già attivate nel corso degli anni sempre per fornire un sostegno a chi ha di bisogno. Con il “Pane del giorno prima”, ad esempio, abbiamo suddiviso la città in cinque zone. In ciascuna tra queste, un volontario, ogni giorno, si prodiga per recuperare beni alimentari da una ventina di attività commerciali che ci danno una mano. E noi mettiamo il tutto a disposizione dei bisognosi nel nostro centro”.
È stato chiarito, inoltre, che questo modus operandi potrà fare emergere la funzione sociale dell’impresa, attribuendo una specifica visibilità a tutti gli operatori, i quali portano avanti questo percorso e incentivano i consumatori ad orientare le proprie scelte sugli esercizi commerciali in questione, garantendo ricadute sociali di un certo tipo.
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