NELLE STANZE DEL PALAZZO ABUSI E OMISSIONI

La risposta resa da F. Nicosia, che gabella per provocazione politica l’ennesima  denuncia degli abusi che costoro, in combutta, vanno commettendo sotto gli occhi imperterriti di tutti, e di chi soprattutto dovrebbe, al Comune, vigilare sulla presenza negli Uffici di personale esterno ed estraneo all’Amministrazione comunale, la dice  lunga sulla statura  del personaggio. Nicosia ha infatto rovesciato prontamente la responsabilità delle sue continue apparizioni, esternazioni e  dei suoi commenti,  dai palchi municipali, in occasione di manifestazioni pubbliche pagate dal Comune con i soldi dei cittadini.

Lui è lì per arroganza e per essere stato il promoteur dell’iniziativa dalle sedi municipali. La violazione è organica, l’abuso è mortale. Per questo poi rivendica di salire sul palco, facendosi “chiamare”.
Chi decide allora chi fare salire? I presentatori? Gli Amministratori presenti? Sono loro che  decidono  di chiamare sul palco  “quello che comanda”, che ha definito informalmente  il contratto, anche se la decisione formale è del Dirigente e della Giunta..?

Il Comandante della P.M., che aveva i suoi uomini di servizio, ha il dovere di accertare queste circostanze e di trasmettere il fascicolo alla Procura. O tutto sarà messo sotto calamarera?

Infine una annotazione che esprimo a nome del Gruppo del Movimento Terroriale di Azione Democratica:

Durante l’ultima esternazione di Venerdi dal palco, F. Nicosia è uscito in un incredibile e assurdo attacco a Marina di Ragusa, qualificata come “una frazione in preda alla Droga e all’alcool”.

E’ questo un modo per difendere gli interessi di Scoglitti e del Territorio?

Esprimiamo ferma condanna per queste aberrazioni di gente ormai  in preda al panico.

E solidarietà per le popolazioni del nostro territorio, della fascia costiera, per i cittadini e gli abitanti di Marina di Ragusa. La gente e i luoghi non possono mai essere considerati in blocco. Drogati e alcolizzati girano ovunque, anche nei nostri lidi…

Evidentemente hanno perso la bussola.

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