NEL MONDO UN BAMBINO SU SEI LAVORA

Gli aspetti relativi al tema del lavoro minorile hanno come riferimento la Convenzione del 1989, il più completo e avanzato atto giuridico internazionale in materia, e la Convenzione dell’ILO del giugno 1999, ratificata dall’Italia nel maggio del 2000, sulle forme peggiori di lavoro minorile, che per la prima volta ne definisce le soglie e stimola la costruzione e l’applicazione di strumenti di intervento nazionali. È ormai un dato acquisito il fatto che, all’interno della riflessione sul lavoro minorile, non possiamo più valutare altre forme di sfrut­tamento radicalmente diverse, come la tratta o l’accattonaggio, la prostituzione infantile, la problematica dei bambini-soldato e altre attività penalmente perse­guibili. Ma questa precisazione è utile per non rischiare di discutere in maniera uguale di fenomeni diversi, anche se spesso confinanti, e per poter davvero approfondire le varie sfaccettature di un fenomeno che non ha un solo volto, ma più facce.

E’ un dato inconfutabile che oggi, nel mondo un bambino su sei lavora, rischiando di es­sere sottoposto a attività nocive per la sua salute mentale e fisica e per la sua crescita. Inoltre, un rapporto del 2004 dell’ILO denuncia quale fenomeno in costante aumento il lavoro domestico, che coinvolge soprattutto le bambine, in una situazione pericolosa, perché “invisibili”. Il 70% dei bambini occupati a casa di altri ha meno di dodici anni. Sicuramente vanno a  differenziare l’analisi e le strategie per combattere questo fenomeno e focaliz­zando soprattutto l’attenzione all’interno del contesto nel quale si sviluppa.

La problematica è molto differente se si parla di lavoro minorile nelle società industriali oppure nei Paesi a economia in via di transizione o di sviluppo. Tenere come riferimento per i bambini l’obiettivo del diritto alla scuola, alla famiglia, al gioco, e nel condannare come ovvio, ogni forma di sfrut­tamento economico siamo anche consapevoli di quanto questo possa incidere, talvolta, nel garantire la stessa sopravvivenza fisica del bambino e della sua famiglia.

E’ necessario condanna­re lo sfruttamento e le peggiori forme di lavoro minorile, come definite dalla Convenzione OIL n. 182 e dalla Raccomandazione n. 190 del 17 giugno 1999, ma effettuare anche dei distinguo per quanto riguarda il lavoro svolto in certe condizioni, degno, tutelato, con orari che consentano di studiare e giocare.

Tale approccio nasce dalla convinzione di dover trovare un approccio reali­stico con determinate realtà, nelle quali pensare di eliminare completamente il lavoro minorile appare irrealistico e talmente protratto nel tempo da sacrificare “in itinere” generazioni di piccoli lavoratori. È proprio in questa direzione si sviluppano alcune esperienze organizzate e radicate storicamente soprattutto in America Latina, in parte dell’Asia e dell’Africa, costituite dagli stessi ragazzi e appoggiate da organizzazioni non governative, che cercano soluzioni e strategie per il riconoscimento di un lavoro tutelato, legato alla scolarizzazione obbliga­toria.

Si tratta dei Ninos y Adolescentes Trabajadores, acronimo di NATs, sigla che in italiano, significa Bambini e Adolescenti Lavoratori. Sono appunto delle organizzazioni autogestite dai bambini/e che le compongono, nate in Perù in­torno agli anni ’70, che operano in difesa dei diritti dei bambini che lavorano, lottando contro ogni forma di sfruttamento del loro lavoro, nonostante siano contrari all’abolizione del lavoro infantile. La filosofia che sta alla base di queste organizzazioni concepisce il lavoro, se svolto in condizioni di diritto e dignità, senza minacce e/o rischi per lo sviluppo fisico e psicologico del minore, come un mezzo di sviluppo e crescita, anche se a svolgerlo è un bambino. Per la maggior parte di questi ragazzi, l’esperienza del lavoro rappresenta un momento di co­struzione della propria identità sociale. Non solo un mezzo per guadagnare del denaro, quindi, ma anche un’occasione per partecipare in maniera concreta alla vita sociale della loro comunità.

di Cinzia La Greca

 

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