Dopo l’inaugurazione, il 15 marzo scorso, della “panchina Lilla” nell’area di ingresso dell’Ospedale “Maggiore” di Modica, il club di Modica promuove, come peraltro annunciato, una conferenza sul tema: “Anoressia e bulimia: come, quando e perché”. L’appuntamento è per martedì 25 marzo alle ore 11.30 nell’aula magna del Liceo Classico “Galilei-Campailla” a Modica. Il programma prevede […]
Montalbano meglio di Sanremo? Scommetto di sì
06 Feb 2025 08:52
La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola
Siete pronti? Tenetevi forte. Chiuso il Festival di Sanremo, RaiUno il 17 febbraio sera ci regalerà (per farsi perdonare) una puntatona di “Ulisse” di Alberto Angela sui luoghi di Montalbano, puntata dedicata ai cento anni dalla nascita di Camilleri.
Angela (Alberto intendo) ci prenderà per mano per farci viaggiare in un incantevole scorcio della Sicilia che, grazie al commissario nazionale, è stata a lungo (e rimane ancora) la meta agognata di molti turisti. Riscopriremo i posti che sono stati teatro e scenografie delle trame e disavventure dei personaggi (da Ragusa, passando per Scicli, fino a Marzamemi …).
Nel tragitto in paradiso Angela sarà accompagnato dai protagonisti della serie: Catarella, Fazio, Mimì Augello e infine Montalbano/Zingaretti. I quali non lesineranno aneddoti sui tanti episodi della serie baciata da Dio in tutto il globo.
Perché i personaggi di Montalbano battono non di rado Sanremo negli ascolti? Intanto, per cominciare, si vestono meglio. E secondo poi, i copioni e le battute della serie sono più originali e profondi dei testi delle canzoni di oggi.
Sia chiaro. Io non snobbo affatto Sanremo. L’ho sempre seguito a spezzoni.
Sanremo 2024, nelle prime serate, poté vantare un bel successo. Ma rispetto al nostro Montalbano non primeggiava nella classifica. Diciamocelo. Il vero Sanremo è qui. Tra noi.
Ecco, tuttavia, non vorrei che si creasse uno spiacevole equivoco. Lo dico ai miei contatti continentali di Facebook. Noi qui non siamo soliti solcare a febbraio lo splendido mare di Punta Secca a grandi bracciate. Io almeno non me la sento. Montalbano è pur sempre una fiction. Tonificante. Ma sempre fiction è.
Non siamo usi fare colazione con cinque cassate e dodici cannoli. Almeno la glicemia a me lo sconsiglia. Perracchio è pur sempre un personaggio. Egli può. Meraviglioso. Ma pur sempre fictionario.
Non beviamo solo vino e non ci addobbiamo quotidianamente di scampi e gamberoni freschissimi. Mi costerebbe quanto una Germania. Non me la sento. E comunque sono ubriaco già di mio. È solo una fiction. È gratis.
Non giocheremmo mai a scopone scientifico sotto un bassorilievo del 1600 o dietro una caffettiera emozionata da un paesaggio mozzafumo. Pur sempre di fiction trattasi. E tuttavia, questa è una finzione che pirandellianamente racconta una parabola. Più autentica delle mille pirotecnie del circo mediatico. E forse anche dei Sanremo a venire.
Forse questo è il segreto dei record metafisici di Montalbanone. Anche della sua millesima replica. Milioni e spiccioli di sguardi abbacinati da questo spigolo del pianeta. E da un mandarino di psicologie barocche mai scontate. In un incanto da scanto. A manco due fichi d’india da casa mia.
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