È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
MANI IN FIAMME SUGLI STRUMENTI AL “CIRCOLO LEBOWSKI”
05 Apr 2013 07:11
Suoni ricercati e distorti, ispirati ai Sigur Ros e ai Radiohead più sperimentali: ecco gli Aim, e il loro bersaglio sono il cuore e la testa del loro pubblico, che dall’Italia alla Repubblica Ceca fino in Germania li ha amati e non smetterà di farlo. L’unica patria degli Aim è il palco e chi li ha visti, una sera, ve lo racconterà. Mani in fiamme sugli strumenti e negli occhi di chi li guarda. Due gemelli e un solo Fiore per farvi vivere sulla pelle la quiete dopo la tempesta. Tutto un programma il gruppo musicale che si esibirà domani sera, sabato 6 aprile, al “Circolo Lebowski” di Ragusa. In via Duca D’Aosta 5, a Ragusa, di scena l’indiavolato trio brianzolo composto da due gemelli, Marco e Matteo Camisasca (basso e batteria), e da un efebico Marco Fiorello (voce, chitarra e testi). Gli Aim, formatisi nel 2003, si fanno subito conoscere per l’intensissima attività live, sia in Italia che all’estero, con un tour che tocca Germania, Svizzera ed Austria e che prosegue anche nel 2004 superando le cento date in un anno. Nel 2005 esce l’ep “As In Memory” (Inconsapevole Records), seguito da un nuovo tour in Germania che culmina con un’esibizione a uno dei maggiori festival tedeschi, il Freakstock di Erfuhrt. Ad ottobre 2008 esce il secondo disco “Spirits of your tide” che viene seguito ancora una volta da un tour intensissimo ed oltre 200 concerti in due anni in Italia e nel resto dell’Europa. Nell’aprile 2011 esce “We are sailing”, terzo disco in studio dei brianzoli Aim, che ha visto la prestigiosa produzione artistica di Federico Dragogna dei Ministri. L’album, metafora della vita come di un viaggio, rappresenta undici isole che emergono da un mare lontano di suoni preziosissimi e distorti il cui bersaglio sono il cuore e la testa del pubblico.
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