L’INCENDIO NELLA PINETA DI CHIARAMONTE GULFI

Ancora una volta la Pineta di Chiaramonte è stata presa di mira da piromani senza scrupoli provocando roghi devastanti in più punti colpendo zone del polmone verde del territorio ibleo. Nel luglio 2016 già la zona Cava Acqua ed altre zone, nel territorio boschivo, erano state colpite da un incendio contando ben sei punti fuoco, mentre in contrada Cassarello c’erano stati ben tre focolai ed è stato necessario l’intervento di due canadair provenienti da Lamezia Terme per spegnere la lingua di fuoco ai margini del demanio foresta. L’incendio di questi giorni fa riaffiorare alla mente di ogni abitante di Chiaramonte quel fuoco che bruciava nel lontano agosto del 2000, partito dalla zona bassa dei monti Arcibessi, devastando tanti ettari di bosco, ma nettamente inferiori alle prime stime di quelli che hanno bruciato nelle giornate di ieri ed oggi. Anche all’epoca furono coinvolti nella fase di spegnimento la forestale, i Vigili del fuoco oltre ai canadair. Lo spettacolo di questa mattina, mostrava le zone colpite come una distesa desertica con alberi inceneriti, fuliggine un vero e proprio paesaggio lunare. La torretta della forestale ridotta ad uno scheletro traballante mentre era sovrastata da canadair ed elicotteri che anche oggi continuano le fasi di spegnimento. Tutte le forze possibili impiegate per bloccare questo fuoco che avanza. Vigili del fuoco che cercano di spegnere case adibite a depositi, masserie che si sono trovate le fiamme a pochi metri. Spettacoli della natura ridotti in cenere come: Cava Acqua, Pomilia, Buneco, Ragoleto. Il sindaco ha dato ordine alla protezione civile di monitorare la situazione anche nella nottata di ieri e nella giornata di oggi presenti anche i vigili del fuoco e il corpo forestale sul campo. A quanto ammattonano i danni non sono ancora resi noti ma questa volta sono più ingenti dei roghi precedenti.

 

 

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