L’IMPREVEDIBILITA’ DI UN FUTURO “LIQUIDO” ATTIVA LA NOSTRA CREATIVITA’.

Il sociologo Bauman descrive la nostra società post moderna come “liquida”, non stabile, dove le coordinate spazio-temporali sono compresse e compromesse. Lo spazio non è più spazio, i luoghi per relazionarsi e incontrarsi non sono più luoghi ma non luoghi (centri commerciali, aeroporti, spazi nati per servizi e non relazioni) dove ci si omologa alla figura del consumatore, e il tempo tende ad essere sempre più “immediato”, a favore di un attimo fuggente, di una scelta immediata e lontano da ogni tipo di procrastinazione. Ovviamente, in una cornice del genere, appare impossibile oltre che procrastinare poter immaginare o prevedere il proprio futuro. La “società liquida” , per tali caratteristiche, ha contribuito a generare molte ansie, proprio per questa sua imprevedibilità, ma ha anche attivato delle risorse. Un’equipe di psicologi e psichiatri dell’Università Sapienza di Roma si è soffermata su questi aspetti, analizzando quelle che potrebbero essere le influenze negative e positive della nostra società post moderna o liquida.

Influenze di Segno Negativo

Fra quelle che potrebbero essere definite influenze negative vi sono certamente gli aumenti di stati d’ansia e depressivi, legati all’incertezza, all’instabilità, al disorientamento, causati dal vacillare dei punti di riferimento, dalla paura della“perdita d’identità”. Oggi, infatti, la patologia più diffusa è l’attacco di panico che, letto in tale cornice, si presenta soprattutto come un disturbo sociale e relazionale. Parallelamente assistiamo anche a fenomeni psicologici di “blocco evolutivo”, ovvero di un’incontrollabile paura di crescere, sempre conseguenza di un futuro incerto, indefinito, pieno di rischi di perdita.

Influenze di Segno Positivo

Le influenze positive non sono altro che il risvolto della medaglia di quelle negative: un mondo meno ancorato a certezze, più complesso, più ricco e più aperto all’imprevedibilità, al rischio e alla creatività fa cadere le verità univoche e permette il confronto e la tolleranza della diversità. Attiva le nostre risorse di sopravvivenza, rendendoci più pronti a scoprire la complessità della vita umana. L’accettazione di quest’ambivalenza, di questa doppia lente, è anche la demarcazione storica, il traghettamento possibile dalla modernità alla post modernità.

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