LETTERA APERTA DEL TESORIERE DEL PD DI RAGUSA, ROBERTO LO FRANO, AD ACCARDI

Caro Elio,

(e cari compagni a cui è stato recapitata la lettera in cui si reitera la richiesta di convocazione del coordinamento cittadino per l’approvazione del bilancio consuntivo 2011)

mi auguro che le tue parole nei miei riguardi siano esclusivamente una mera prosecuzione della sterile contrapposizione politica che ormai contraddistingue la vita del partito da oltre due anni; se diversamente fosse, ritengo le stesse se non offensive quantomeno inopportune.

In primo luogo non credo che fra noi ci sia un grado di conoscenza tale da potere permetterti di accusarmi di incapacità; gestisco amministrativamente e finanziariamente da ben 10 anni una prestigiosa Associazione che gestisce una mole non indifferente di denaro, per lo più pubblico, per il quale debbo rendere conto oltre che ai soci anche agli enti di riferimento.

Ti ricordo e vi ricordo che i partiti politici continuano ad essere delle entità giuridiche non pienamente normate dalla legge, per cui come ho già spiegato in sede di approvazione del bilancio consuntivo 2010, ho inteso la redazione del bilancio e la sua successiva discussione in seno al coordinamento, come un assoluto obbligo etico e morale, ma senza precise scadenze o incombenze.

A tal proposito ti ricordo che il codice civile prevede per le associazioni, e non per i partiti, la data del 30 aprile di ogni anno come termine per l’approvazione del bilancio consuntivo dell’anno precedente e del bilancio preventivo dell’anno in corso (di assoluta inutilità ed inefficacia amministrativa all’interno di un partito), senza prevedere, peraltro, nessun meccanismo sanzionatorio in caso di inadempienza, se non quelli previsti dalla democrazia interna delle associazioni ai fini di richiederne la presentazione. Per non parlare poi dei bilanci degli enti pubblici la cui approvazione è stata ormai posticipata al 30 di giugno, senza che questo abbia destato nessuno scalpore né fra i partiti, né nell’opinione pubblica.

Di conseguenza le tue richieste del 2 novembre 2011 e del 22 febbraio 2012 sono prive di significato. Eventualmente può assumere un certo rilievo la tua ultima richiesta in quanto si è superato di 37 giorni il termine del 30 aprile, sempre che si voglia paragonare i partiti alle associazioni, mentre se si volesse paragonarli agli enti pubblici saremmo ancora 24 giorni in anticipo, quindi la tua richiesta sarebbe da considerarsi nuovamente fuori luogo.

Ci tengo a ricordare che nell’ultimo coordinamento convocato, il bilancio non era stato approntato in quanto andava completato con i dati del tesseramento, che si è completato negli ultimi giorni utili dell’anno, e che da allora non è stato convocato nessun altro coordinamento. Per inciso ritengo che, benché l’etica e la trasparenza ci impongano di adempiere anche all’approvazione del bilancio, non sia opportuno e impellente convocare un coordinamento che non abbia altri punti all’ordine del giorno degni di nota. Credo che ci siano argomenti ben più importanti e stimolanti da dover discutere all’interno di un partito.

Questo atteggiamento di sfida quasi tendente al ricatto mi amareggia e mi delude. 

Mi amareggia poiché non mi risulta che i miei predecessori abbiano mai portato all’approvazione del coordinamento un bilancio consuntivo, senza che nessuno dei tanti compagni che facevano parte degli organi dirigenti abbia mai proferito parola.

Mi delude poiché mi farebbe piacere che l’energia spesa nel richiedere dei meri atti amministrativi fosse spesa con altrettanta forza e insistenza per questioni di politica vera. E invece viviamo in un partito in cui un onorevole regionale mette in atto alleanze elettorali a dir poco discutibili, perde miserevolmente le elezioni contro un quasi sconosciuto, e negli organismi direzionali provinciali si provvede non solo a difenderne le scelte ma addirittura ad incensarne le grandi qualità di politico esperto e lungimirante al punto da non metterne in discussione la ricandidatura al seggio regionale. Viviamo in un partito in cui coloro che hanno portato alla distruzione il centrosinistra ibleo, non sono stati doverosamente redarguiti o politicamente puniti, anzi sono ancora tenuti in grandissima considerazione dalla stampa e da tanti dirigenti del partito.

Torno a ribadire che l’approvazione del bilancio è un obbligo morale ed etico a cui intendo assolutamente adempiere nel primo coordinamento che il segretario riterrà opportuno convocare.

Caro Elio, la mia elezione a tesoriere, il 2 luglio del 2010, avvenuta all’unanimità, mi ha investito di un ruolo che io ho inteso accogliere all’insegna dell’imparzialità e della moderazione, e non mi sembra di avere mai dato prova del contrario. Quindi invito te, e quanti volessero perseverare sulla strada dello scontro, di escludere la mia persona e la mia carica istituzionale, all’interno del partito, dalle continue contrapposizioni nei confronti della linea politica del segretario e della segreteria.

In conclusione vorrei rivolgerti una preghiera strettamente personale: le parole hanno sempre un peso, soprattutto quelle scritte, e prima di usarle, almeno nei miei confronti, ti chiedo di soppesarle lettera per lettera.

 

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