LA VIGILIA DI NATALE DI ORSETTO ED ORSETTA AI MERCATINI NATALIZI

Da tempo Orsetto ed Orsetta hanno fatto in gran segreto una ricerca nell’archivio del bosco.

Hanno scoperto che un bel mercatino di Natale si svolge proprio nella città vicina al monte Bondone dove loro abitano, perciò la Vigilia di Natale quatti quatti si allontanano dal villaggio e scendono verso Trento che si trova a fondovalle.

Affrontano per la prima volta un mondo sconosciuto perché vogliono sorprendere mamma Mirka e papà Bruno Orsi con qualcosa di special: qualcosa che anche gli umani scelgono di regalare a Natale.

E’ il pomeriggio della Vigilia quando arrivano. La città alpina è in festa e sembra muoversi tutta nelle luci sfavillanti sospese nell’aria tra le case e quelle a intermittenza dei negozi in centro.

Anche i gruppi di turisti che hanno parcheggiato in periferia, si lasciano alle spalle il fiume Adige, grigio e silenzioso.

Veli di nebbia giocano sull’acqua che passa sotto le arcate del ponte illuminato a giorno e il cielo è color lavanda e polvere.

I due orsetti si accodano indisturbati ai turisti. Attraversano la città, camminano veloci lungo i tappeti rossi sui marciapiedi di pietra locale, tra le vie strette e antiche, fra le mura alte e le torri medievali disegnate nei loro contorni da lampadine e rami di abete.

I negozi dalle vetrine sono addobbati a nuova festa e grandi e piccoli rimangono affascinati dai pacchi regalo in carta lucida sormontati da giganteschi fiocchi riflessi nei vetri dei negozi. Camminano, ma sono attirati dalla musica che proviene da certi angoli della strada dove zampognari abruzzesi e violinisti ambulanti dell’Est suonano.

Orsetto e Orsetta si attardano appena sulla via larga ed elegante che porta alla Piazza del Duomo e alla fontana del Nettuno lucida di un sottile strato di ghiaccio. Sanno di avere trovato la via giusta per iI mercatini e si sentono già dentro un’atmosfera familiare.

Il cielo pare ora del colore del fumo attorno al fuoco.

Verso Piazza Fiera la gente brulica e si muove a ondate, in massa; avverte il freddo, ma le caldarroste fumanti e il vino brulè, scaldano le mani. In quell’aria speciale ognuno ritorna bambino.

Un mondo nuovo si spiega davanti agli occhi appena si oltrepassa la porta del mercatino, con una grande stella di legno che si alza verso l’alto. Non si avverte lo scorrere del tempo.

Anche Orsetta e Orsetto nel codazzo di bambini, mamme papà sono arrivati al mercatino di Natale, nel cuore della città in Piazza Fiera. Le famiglie sostano davanti a ogni casetta che espone i propri prodotti: biscotti a forma di cuore, profumati di cannella e di spezie insolite; zelten, il dolce tipico ricco di noci e frutta candita; cesti rustici di frutta essiccata; frutta secca dei boschi autunnali e prodotti artigianali di ogni tipo, fatti con mani sapienti e pazienti.

E ci sono mille richiami magici: presepi intagliati; gnomi, folletti, piccole streghe portafortuna, pomander profumati della val di Fassa e Fiemme; addobbi, bocce di vetro decorate di fiocchi, di stelle e dei sogni che ognuno cerca; corone di vischio, agrifoglio, rami d’abete bianco intrecciati e bacche e…nastri…e rossi cuori; composizioni floreali, centritavola; candele dalla luce soffusa del colore del miele.  

Sembra di essere dentro una grande bolla di vetro dove le luminarie e la gente muovendosi quasi  danza, ma dove è il cielo che regna, anche se ancora non sa decidere che colore indossare: blu o perla?

Così nessuno si accorge dei due Orsetti che sgusciano fra le gambe della gente indaffarata.

Sono proprio loro, Orsetto e Orsetta che cercano l’albero di Natale per la loro casetta nel bosco!

Lo vogliono bello: alto, folto, dritto, profumato, che sappia del fruscio del vento, del profumo di neve e dei segreti delle stelle. Lo porteranno in dono a mamma e papà e lo decoreranno con candele e piccole lanterne colorate, noci e nocciole ricoperte da carta stagnola…di biscottini fatti in casa da mamma Mirka. (Tutti, umani ed animali, sanno che gli alberi del bosco non vanno tagliati, o gli animali e il paesaggio e il sottobosco ne morirebbero!)

Eccitati e felici si avvicinano a un angolo di Piazza Fiera e trovano il venditore di abeti per Natale. L’uomo, dall’aspetto tipico montanaro, ha le mani arrossate e gelate, porta un grosso maglione fatto a mano e la sua giacca è aperta; è a suo agio nella temperatura sempre più pungente della sera mentre accomoda i pochi alberi rimasti. Ormai è tardi e non vede l’ora di tornare a casa dai suoi, e festeggiare in famiglia, anche lui, la serata della Vigilia. Immaginate lo stupore nel vedere i due orsetti che per nulla imbarazzati, discutendo fra loro ed in maniera piuttosto animata, toccano, girano e rigirano, alzano per aria e riammirano da lontano uno per uno tutti gli abeti? Un po’ non crede ai suoi occhi. Due orsetti lì? Che ci fanno? Come è possibile? Vorrebbe chiamare il vigile o qualche commerciante suo amico, ma la tranquillità dei due fratellini gli fa capire che non hanno alcuna intenzione di portar via l’ottimo miele di castagne o qualche dolcetto al sapore di spezie, e men che meno aggredire qualcuno.

Sono lì proprio per un albero di Natale! Come lo vogliono? Assolutamente alto, folto, dritto: bellissimo! E per chi è? Per fare una sorpresa a mamma e papà Orsi, mostrare come festeggiano il Natale gli uomini. L’abete viene pagato: nocciole, noci, qualche foglia di quercia e il pulviscolo di una corteccia scivolano fuori dallo zaino di Orsetta, una stretta di mano, due sorrisi …che il venditore non si sente di spegnere sui loro visi parlando di costi.

Anche lui ha fatto la sua buona azione a Natale.                                                                                                                                      Continua…

 

 

 

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