LA SIGNIFICATIVA ESPERIENZA DELLA SUMMER SCHOOL DEL 25/29 LUGLIO 2016 IN TERRITORIO IBLEO

 

Chiedo scusa alla redazione ed ai lettori di Ragusa Oggi per la dilatazione nel tempo di un mio articolo su questo giornale on-line che quotidianamente offre –da vari ambiti e su vari argomenti- spunti interessanti ed attraenti di lettura e di riflessione.

 

La lettura, invero, sembra messa da parte dai tanti  e, di conseguenza, la riflessione appare lontana dal nostro vivere quotidiano, intriso di ben altre incursioni e aspirazioni.

 

Ma su questo occorre scavare trincee di protezione e, al tempo stesso, avere contezza della funzione ineluttabile del leggere e del riflettere.

 

Nel mio precedente articolo ho fatto cenno alla Summer School che doveva svolgersi e che, adesso, si è svolta –come preannunciato- nel territorio Ibleo, avendo come luogo base di riflessione e di confronto giuridico dei giovani giuristi europei partecipanti la Sala Sciascia di Chiaramonte Gulfi e i momenti di conoscenza e dialogo nei luoghi dove si svolge l’accoglienza dei migranti e la valutazione, la promozione e la tutela di quell’ambiente che oggi costituisce la base di una richiesta locale, ma anche globale.

 

I temi e gli argomenti trattati sono tanti e di varia provenienza e di essi dirò di seguito, mediante articoli afferenti alla varietà dei contenuti e della loro provenienza.

 

Un dialogo aperto e limpido tra giovani giuristi provenienti da Nigeria, Spagna, Germania, Olanda, Italia e docenti universitari, professionisti del diritto, magistrati, ricercatori e filosofi del diritto, oltre ad un Giudice del Tribunale dei Minori, anch’essi tutti provenienti dall’Università di Malaga (Spagna), (Olanda), Munch (Germania), Sassari, Catania, Taranto; ma anche un dialogo con chi l’accoglienza la pratica (Cooperativa Fo.Co. di Chiaramonte Gulfi; Centro Studi di Pozzallo) e con chi dell’ambiente tiene conto nella propria attività agricola (Consorzio del Pomodorino di Pachino) o politico istituzionale (i Sindaci di Chiaramonte Gulfi e di Castrolibero –Cosenza, il Sindaco con alcuni Assessori ed il Presidente del Consiglio di Ragusa) e politico legislativo (la Senatrice Venera Padua, l’On.le Giorgio Assenza, deputato regionale e Presidente dell’Ordine professionale degli Avvocati di Ragusa).

 

Di ciascuno e del rispettivo contributo avrò modo di dire e di cogliere lo specifico apporto.

 

Ciò che, invece, in questo momento è una sorta di intervista aperta ai giovani studenti e giuristi o professionisti partecipanti, i cui contenuti rappresentano –diremmo in Sicilia- il “succo” dei frutti di questa scuola estiva.

 

Domanda a Ing. Manfred Diligente: “Tu hai dato un significativo apporto nella preparazione della Summer School di Abrigada, Lisbona (Portogallo) del 2014, in altri momenti ed in quella che si è svolta in territorio Ibleo. Cosa lega un Ingegnere ad una consulta di giuristi?”

 

Risposta: “Anche se sono ingegnere sento l’importanza di una conoscenza trasversale. Qui ho trovato e trovo persone con altri background accademici, ma con lo stesso sentire: tutti portatori di un unico interesse, quello della relazionalità. Viviamo in un mondo in cui l’ansia e il terrore ci stanno anche distruggendo interiormente e fisicamente. Cerchiamo insieme di essere il polmone di una rinascita di buone e costruttive relazioni per il perseguimento del bene comune. Lo so che siamo una goccia in un oceano, ma pensate chimicamente che anche una goccia di colorante quando viene fatta stillare in un solvente come l’acqua, quest’ultima tende ad orientarsi verso la colorazione del colorante. E facciamolo sorridendo, perché anche quando sorridiamo respiriamo meglio”.

 

Domanda all’Avv. Maria Caliendo di Nola (Napoli): “Maria, da professionista del diritto, cosa ti porti via dalla esperienza di questi giorni?”

 

Risposta: “ La preparazione di questa Summer School ha richiesto un profondo impegno da parte di tutti, ma ciò ha creato come una grande famiglia unita da un unico legame, che si rafforza a dispetto delle distanze dei nostri luoghi di provenienza e di cultura. Ora l’approfondimento continua e ci spinge verso l’applicazione concreta di quanto è emerso in questi giorni”.

 

Domanda al prof. Biagio Interi, docente dei Filosofia: “La tua partecipazione personale a questa Summer School di giuristi non cozza per una forte distanza tra il pensare filosofico e la dottrina giuridica che è propria della forma e della sostanza del diritto?”

 

Risposta: “Penso di poter dire che molte tematiche hanno a che fare con la filosofia. Non ho mai fatto esperienza di Summer School, ma solo a festival di filosofia.  Mi sembra una buona sintesi questa capacità di coniugare l’aspetto teorico della disciplina con un costante rapporto con la quotidianità. O le nostre riflessioni rimangono in un ambito ideale o vengono estremamente banalizzate. Mi sembra perciò molto importante questa sinergia: importante la dimensione teorica, ma occorre che poi si sposi con la vita e la quotidianità. Queste relazioni abbiamo avuto la possibilità di sperimentare costantemente. Quello che avete detto è frutto delle relazioni che si sono costruite”.

 

Domanda all’Avv. Chiara Paternoster (avvocato in una pubblica amministrazione a Firenze): “Chiara, da giovane professionista impegnata in un settore pubblico giuridico, cosa hai ricavato da questi pochi giorni di confronto giuridico con soggetti di diversa provenienza e pensiero?”

 

Risposta: “Un’esperienza fantastica: la bellezza che ho sperimentato qui è trovarsi in un posto diverso e trovare subito un comune sentire, qualcosa che ci unisce”.

 

Domanda a Pedro Apollos, sociologo e mediatore culturale in quel di Parma, Nigeriano:

“La tua esperienza umana, il tuo migrare,, il tuo vivere da sociologo in un Paese diverso da quello di origine ti ha portato ad essere il primo iscritto tra i partecipanti a questa Summer School. Hai trovato rispondenza alla tua domanda di confronto e dialogo sull’accoglienza e sull’ambiente?”

 

Risposta: “Voglio anzitutto dire grazie a tutti. Qui ho trovato, attraverso i rapporti con voi, la famiglia. Siamo già la luce, tutti protagonisti. Soprattutto possiamo essere una voce per chi non ce l’ha. Perché, ricordiamoci, come diceva Einstein: il mondo non sarà distrutto dalle persone cattive, ma da quelle che guardano e non fanno nulla. Abbiamo creato una grande memoria indimenticabile. Siamo così pochissimi nel mondo ma se continuiamo così con l’amore e fratellanza, il nostro mondo sicuramente diventerà un posto sicuro per noi tutti”.

 

Domanda alla dott.ssa Giovanna Chiara Italiano, giurista laureata in relazioni internazionali con lavoro nelle Organizzazioni Internazionali con sede a Vienna:

“La tua esperienza ed il tuo lavoro di carattere giuridico, come ci hai detto, riguarda in particolare il

campo delle organizzazioni internazionali, in un posto di grande e diretta responsabilità. Cosa puoi dirci al riguardo?”

 

Risposta:  “Dalla mia diretta percezione ed esercizio di questo servizio ho avuto modo di conoscere e lavorare con persone al top della carriera dal punto di vista professionale. Ma, ho pure constatato un vuoto umano nel loro agire e pensare; danno tutto in un aspetto ma per il resto sono e rimangono vuote …. .  Venendo qui e partecipando a questa Summer School mi si è aperta una porta verso qualcosa di fantastico; ho visto ed ho sperimentato le relazioni giuridiche e umane realmente esistenti. Ringrazio tutti.”

 

Domanda al prof. Josè Luis Ruiz Santamaria, Facoltà di Giurisprudenza Università di Malaga:

“Quale il suo impatto con la Summer School in questo sud est della Sicilia?”

 

Risposta: “E’ stata una settimana molto bella, con mia moglie –che è venuta con me- siamo molto felici. Siamo arrivati senza conoscere l’italiano, senza conoscere nessuno e abbiamo trovato una grande famiglia, famiglia vera, amici. Noi partiamo oggi con il cuore pieno di questo che abbiamo trovato, della vostra grande generosità. (…) Credo che c’è tanto da fare. Tutti uniti abbiamo tanto da dire, uno da solo non può fare nulla. Per salire possiamo sostenerci a vicenda e così ce la faremo. (…) Nella vita non vale tanto quello che hai, cosa hai studiato, siamo tutti importanti, tutti abbiamo tanto da imparare. La sapienza è comunicare. Io credo che è dare la mano e fare dialogo e comunione”.

 

Domanda ad una giovane studentessa italiana di Giurisprudenza:

“A cosa ti sembra sia servita dal punto di vista  dello studio che ti occupa nella fase finale la diretta partecipazione a questa Summer School?”

 

Risposta: Sono molto contenta di aver partecipato. Sto cercando di finire l’università con qualche difficoltà. Riuscire a parlare con una professoressa di diritto penale, con un professore di diritto tributario alla pari… con altre persone con esperienze professionali e di studio diverse, ti permette di avere una visione più completa e riuscire a capire le esigenze degli altri e quelle del tuo cuore. Mi porto via una crescita, relazioni che mi servono a fare un passo in avanti dal punto di vista dello studio e così spingermi un po’ più oltre”.

 

Domanda all’avv. Paolo La Manna, campano di San Giuseppe Vesuviano:

“Al termine di questa scuola estiva cosa ti senti di poter dire e comunicare riguardo alla tua presenza e partecipazione?”

 

Risposta:  “L’esperienza che vorrei mettere in comune: se a tutti questi giorni hanno lasciato un segno, se hanno dato un senso a ciò che facciamo nella vostra vita professionale e se hanno dato un senso maggiore alla vostra vita relazionale, nel momento in cui sentirete di non voler partecipare ad un convegno, di fare un passo indietro… sarà quello il momento in cui avrete una ragione in più per partecipare. Questa è stata la mia esperienza”.

 

Domanda a Giulia Cutello, studentessa originaria di Chiaramonte Gulfi, iscritta in Giurisprudenza nell’Università di Trento: “Da Chiaramonte Gulfi a Trento e da Trento a Chiaramonte Gulfi quale il tuo impatto personale?”

 

Domanda: “E’ stato un caso incrociare CeD. Dopo l’incontro con uno degli organizzatori è iniziato un processo: si sono presentate una serie di possibilità, sono arrivata qui, con un atteggiamento molto da spugna. Sono arrivata un po’ timorosa, perché l’ambiente giuridico è un po’ “composto”, formale, spesso mi sento inadatta. Quando trovo un muro mi sento persa, e questo a volte mi impedisce di imparare. Ora sono molto felice di aver vissuto questa esperienza. Sono a casa da una decina di giorni e non ho ancora visto i miei genitori, ma era importante vivere questa esperienza. Sono cresciuta molto grazie ad ognuno, mi ha reso infinitamente gioiosa la Summer School tenuta qui  a Chiaramonte Gulfi. Sono rimasta fortemente sorpresa di questa esperienza.. Spero di poter lavorare su queste idee e dare il mio contributo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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