È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA SCUOLA PUBBLICA È …PRIVATA
06 Mag 2017 13:44
Se guardiamo le scuole statali – pubbliche nel senso che sono pagate dallo Stato ovvero coi soldi prelevati dalle tasche dei cittadini – da quando sono diventate tante e perciò incontrollabili e di fatto e di diritto autonome se non proprio indipendenti; da quando non esistono programmi ministeriali prescrittivi né ispettori che controllano; ci accorgiamo che sono a piena e totale gestione privata.
Private sono le case editrici che, attraverso i libri di testo, definiscono e determinano il canovaccio, se non anche il piano esecutivo, delle lezioni. Privati sono i presidi che gestiscono le scuole e i fondi dei diffusi progetti secondo loro personali criteri di cui non rendono conto ad alcuno. Privati – ed anche soli e abbandonati – sono i docenti nel loro arrabattarsi dentro le classi e nel racimolare qualche soldino in più con i suddetti progetti. Il consiglio d’istituto gestisce una parte marginale della spesa e, gioco forza, in atteggiamento subalterno al dirigente.
Il grave tuttavia non consiste tanto in ciò quanto nell’assenza di riscontro per cui il loro agire diventa autoreferenziale e tale da non innescare processi di miglioramento. Se gli alunni si annoiano e non profittano la colpa è di altro: società, famiglia. . . Così è stato anche nella scuola di ieri che mai si è interrogata sul perché generazioni di studenti hanno odiato I Promessi Sposi, la matematica, ecc.
Può sembrare provocatoria la mia analisi (sarò grato a quanti la contesteranno e magari mi convinceranno del contrario) ma comunque mette a fuoco il problema della verifica e della revisione. È mia opinione che fin quando gli utenti paganti, i deboli politicamente, i senza peso contrattuale non riusciremo ad esercitare alcun controllo, a far da specchio a chi ci fornisce prodotti e servizi, “mangeremo sempre pesce puzzolente”. Temo che ciò durerà per un bel po’ in quanto ritengo sia molto difficile – ammesso che qualcuno ci provi – aggregare noi deboli attorno ad un sentire comune su ciò che vogliamo dalla scuola per i nostri giovani.
Ciò vale per la scuola come anche per tutti gli altri servizi e rimpiango amaramente la stagione di fine anni settanta quando la Federazione unitaria CGIL-CISL-UIL aveva inventato i Consigli di zona, organi a composizione intercategoriale, col compito di contrattare con gli Enti preposti la qualità dei servizi sociali.
Ragusa, 2 febbraio 2009
Ciccio Schembari
Pubblicato sul numero 43 / 2009 “Volta la carta” della rivista on line www.operaincerta.it
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