LA SAPIENZA E LA BELLEZZA DEL CORPO NELL’ARTE E NELLA PREGHIERA

Due relatori eccellenti per due temi di grande interesse e attualità. “Etica ed estetica del corpo, il nudo e la bellezza nel XX e XXI secolo”. Questo il tema affidato al critico d’arte, docente e scrittore Giuseppe Nifosì.

Al teologo, biblista e psicoterapeuta Nello Dell’Agli, invece, il compito di riflettere su “Corpo, interiorità e preghiera”.

Questa la sintesi del convegno promosso dalla Fondazione San Giovanni Battista in collaborazione con la Diocesi di Ragusa e l’istituto di antropologia “Paideia” presso la sala Avis di Ragusa.

“Il corpo ha una sua sapienza e una sua etica – afferma Tonino Solarino, presidente della Fondazione San Giovanni battista – ed è con piacere che affidiamo questo momento di crescita a due relatori di grande valore. Nifosì è uno studioso appassionato nell’appassionare gli altri. Dell’Agli è persona capace di offrire spunti importanti per mettersi in ascolto di noi stessi”.

“La nostra percezione di bellezza e di arte – spiega Nifosì – nasce nell’antica Grecia dove la bellezza è appunto rappresentata da un corpo atletico, nudo, forgiato col sudore ed il sacrificio. La cultura artistica del Novecento eredita questa idea del bello ideale. Idea che fanno proprie sia le dittature che le democrazie. Concetto manifestato nelle foto di corpi nudi che non destano scandalo. Nei nudi di Mapplethorpe, ad esempio, la sessualità stessa dell’uomo, nella sua evidenza, fa parte della vita e del bello”.

Dagli scatti di autore che ritraggono i danzatori Rudolf Nureyev e Roberto Bolle, fino ai campioni di calcio immortalati negli spot di lingerie firmata. Nifosì incanta la platea con sapiente capacità narrativa.

“Nell’arte del Novecento – prosegue il critico – c’è un filone alternativo all’idea di bellezza classica. Negli autoritratti di artisti come Edvard Munch o Egon Schiele, nelle opere di Lucian Freud la nudità fisica non è certo attraente, ma testimonia un mettere a nudo la propria o l’altrui interiorità. Lo stesso fisico di Gesù martoriato, più volte immortalato nell’arte cristiana, porta lo stesso messaggio:  il corpo ha una valenza etica”.

Il teologo Nello Dell’Agli affronta il tema con la consueta sapienza. “Dio stesso – afferma – si è ritratto in un corpo umano, ha viaggiato nei sentieri dell’umanità. Il suo è un corpo resuscitato con delle cicatrici, un corpo pieno di vissuti e che vuole con passione incontrare ognuno di noi nella misericordia. Quello di Gesù è un corpo pieno di ira che contesta la nostra epoca di passioni tristi, la nostra logica mondana. Un corpo che, attraverso questa ira, vuole svegliarci e spostarci dall’equilibrio fasullo nel quale ci troviamo e che fatichiamo ad abbandonare. Oggi il dualismo tra corpo e anima è evidentemente superato. La spiritualità, dunque, è permettere al nostro corpo di viaggiare verso Gesù, alla nostra mente di purificare i propri pensieri. Pregare con il corpo vuol dire riconoscere che siamo desiderio di sessualità, di bellezza e di Dio. Rientrare in noi stessi per essere attratti da Dio. Dunque bisogna sentire la lotta con un Dio che non rinuncia a cercarci. Infine occorre portare le nostre emozioni al cospetto di Dio per cercare una relazione che prima ci guarisca e che, quindi, possa portare ognuno di noi a guarire gli altri diventano simili al Medico divino che è Dio”.

Il “narrattore” Ciccio Schembari ha chiuso la serata recitando una poesia dal titolo “Toccami” dedicata alla necessità propria di ognuno di essere accolto in un abbraccio.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it